Within architecture, gradually over the centuries, the body has taken on distinct behaviors, from mechanized to absent, from mystical to material. On it the architecture, following precise ideologies of behavior, has raised its walls as powerful as castles, or as transparent as greenhouses, enveloping like churches, claustrophobic like Piranesian dark prisons. The body has been free to move within the architectural thing or forced into it as a recluse. The book investigates some issues of the body that have specifically involved architecture, trying, as far as possible, to trace its eventual epochal destiny. The identity of man is now irremediably shattered. The "enhanced humans" will multiply especially in the military sphere. And the externalization of the Florenskyian organs seems to have undergone a reversal. Architecture, being already a human prosthesis, cannot further prosthesize itself, under penalty of tautology. Man will no longer need to externalize himself in tools or technologies already having everything he needs in himself, even being alien to himself, as Nancy would like, or already outdated, as Gunther Anders suggests, but in this presumed self-sufficiency hides the limit and the limitless of the human, or what remains of it.

Entro l'architettura il corpo ha assunto, via via nei secoli, comportamenti sempre più distinti, da quello meccanizzato a quello assente, da quello mistico a quello materiale. Su di esso l'architettura, seguendo precise ideologie di comportamento, ha innalzato le sue mura possenti come castelli, o trasparenti come serre, avvolgenti come chiese, claustrofobiche come carceri oscure piranesiane. Il corpo è stato libero di muoversi entro la cosa architettonica o costretto in essa come recluso. Il libro indaga del corpo alcune tematiche che hanno coinvolto nello specifico l'architettura tentando, fin dove possibile, di tracciare un suo eventuale destino epocale. L'identità dell'uomo è, ormai, irrimediabilmente infranta. Gli "umani aumentati" si moltiplicheranno soprattutto in ambito militare. E l'esternazione degli organi florenskijana, sembra aver subito un'inversione. L'architettura essendo già protesi umana non può ulteriormente protesizzarsi, pena la tautologia. L'uomo non avrà più bisogno di esternare sé stesso negli strumenti o nelle tecnologie avendo già in sé tutto ciò che gli occorre, essendo persino estraneo di sé, come vorrebbe Nancy, o già antiquato, come suggerisce Gunther Anders, ma in tale presunta autosufficienza si nasconde il limite e l'illimite dell'umano, o ciò che ne rimane.

Corpo e architettura, o de humani fabrica

SESTITO, Marcello
Writing – Original Draft Preparation
2017-01-01

Abstract

Within architecture, gradually over the centuries, the body has taken on distinct behaviors, from mechanized to absent, from mystical to material. On it the architecture, following precise ideologies of behavior, has raised its walls as powerful as castles, or as transparent as greenhouses, enveloping like churches, claustrophobic like Piranesian dark prisons. The body has been free to move within the architectural thing or forced into it as a recluse. The book investigates some issues of the body that have specifically involved architecture, trying, as far as possible, to trace its eventual epochal destiny. The identity of man is now irremediably shattered. The "enhanced humans" will multiply especially in the military sphere. And the externalization of the Florenskyian organs seems to have undergone a reversal. Architecture, being already a human prosthesis, cannot further prosthesize itself, under penalty of tautology. Man will no longer need to externalize himself in tools or technologies already having everything he needs in himself, even being alien to himself, as Nancy would like, or already outdated, as Gunther Anders suggests, but in this presumed self-sufficiency hides the limit and the limitless of the human, or what remains of it.
2017
9788849852110
Entro l'architettura il corpo ha assunto, via via nei secoli, comportamenti sempre più distinti, da quello meccanizzato a quello assente, da quello mistico a quello materiale. Su di esso l'architettura, seguendo precise ideologie di comportamento, ha innalzato le sue mura possenti come castelli, o trasparenti come serre, avvolgenti come chiese, claustrofobiche come carceri oscure piranesiane. Il corpo è stato libero di muoversi entro la cosa architettonica o costretto in essa come recluso. Il libro indaga del corpo alcune tematiche che hanno coinvolto nello specifico l'architettura tentando, fin dove possibile, di tracciare un suo eventuale destino epocale. L'identità dell'uomo è, ormai, irrimediabilmente infranta. Gli "umani aumentati" si moltiplicheranno soprattutto in ambito militare. E l'esternazione degli organi florenskijana, sembra aver subito un'inversione. L'architettura essendo già protesi umana non può ulteriormente protesizzarsi, pena la tautologia. L'uomo non avrà più bisogno di esternare sé stesso negli strumenti o nelle tecnologie avendo già in sé tutto ciò che gli occorre, essendo persino estraneo di sé, come vorrebbe Nancy, o già antiquato, come suggerisce Gunther Anders, ma in tale presunta autosufficienza si nasconde il limite e l'illimite dell'umano, o ciò che ne rimane.
Architecture, Body, Fabrica, Analogies, Identity, Vitruvian, Orders, Stylity, Machine, Modulor, Cosmos, Proportions, House of the soul, Canon, Colossal, Allegories
Architettura, Corpo, Fabrica, Analogie, Identità, Vitruviana, Ordini, Stilita, Macchina, Modulor, Cosmo, Proporzioni, Casa dell'anima, Canone, Colossale , Allegorie
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