È un dato ormai acquisito che la corruzione non riguardi solo l’attività politico-amministrativa, ma investa ogni settore della vita economica e sociale (sport, mercato farmaceutico, revisione contabile, società commerciali). Da qui l’emergere, a livello sovranazionale, di crescenti istanze di criminalizzazione.“Corruzione privata e diritto penale. Uno studio sulla concorrenza come bene giuridico” è un’ampia e approfondita monografia, sul fenomeno e sulla sua repressione penale. L’Autore ricostruisce, criticamente, i diversi modelli di intervento penale sperimentati nei principali ordinamenti europei, come pure gli strumenti repressivi già presenti nell’ordinamento italiano. In tale ultimo contesto, una posizione centrale (ma non esclusiva) è occupata dal delitto di Corruzione tra privati (art. 2635 Codice Civile), oggetto di ripetuti interventi riformatori (l’ultimo ad opera del decreto legislativo n. 38 del 2017). In prospettiva de iure condendo, la conclusione cui si perviene è che la corruzione privata deve essere punita, in quanto fatto offensivo della concorrenza, intesa come rispetto della lealtà e correttezza nei rapporti tra operatori economici.

Corruzione privata e diritto penale. Uno studio sulla concorrenza come bene giuridico / LA ROSA, Emanuele. - (2018), pp. 1-609.

Corruzione privata e diritto penale. Uno studio sulla concorrenza come bene giuridico

LA ROSA, Emanuele
2018-01-01

Abstract

È un dato ormai acquisito che la corruzione non riguardi solo l’attività politico-amministrativa, ma investa ogni settore della vita economica e sociale (sport, mercato farmaceutico, revisione contabile, società commerciali). Da qui l’emergere, a livello sovranazionale, di crescenti istanze di criminalizzazione.“Corruzione privata e diritto penale. Uno studio sulla concorrenza come bene giuridico” è un’ampia e approfondita monografia, sul fenomeno e sulla sua repressione penale. L’Autore ricostruisce, criticamente, i diversi modelli di intervento penale sperimentati nei principali ordinamenti europei, come pure gli strumenti repressivi già presenti nell’ordinamento italiano. In tale ultimo contesto, una posizione centrale (ma non esclusiva) è occupata dal delitto di Corruzione tra privati (art. 2635 Codice Civile), oggetto di ripetuti interventi riformatori (l’ultimo ad opera del decreto legislativo n. 38 del 2017). In prospettiva de iure condendo, la conclusione cui si perviene è che la corruzione privata deve essere punita, in quanto fatto offensivo della concorrenza, intesa come rispetto della lealtà e correttezza nei rapporti tra operatori economici.
2018
9788892114098
concorrenza; corruzione privata; infedeltà patrimoniale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/20483
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