Un mito storiografico identifica gli architetti Domenico e Carlo Fontana, insieme a Carlo Maderno e Francesco Borromini, come geni affrancatisi quasi fatalmente dalla massa indistinta di maestranze edili giunte a Roma tra Cinquecento e Seicento dai piccoli centri della parte ticinese della ‘regione dei laghi’. Questo saggio riconsidera sotto una luce diversa le fasi della formazione artistica e professionale di questi personaggi evidenziandone gli aspetti distintivi rispetto alla rigida organizzazione gerarchica del sistema d’impresa ticinese. Al contempo, manifesta il loro decisivo contributo alla graduale evoluzione della figura dell’architetto moderno: da un prevalente pragmatismo a una complementarità tra competenze tecnico-costruttive e cognizioni teorico-letterarie. Una evoluzione sancita da Carlo Fontana all’interno dell’Accademia di San Luca attraverso una radicale riforma degli studi di architettura che all’inizio del Settecento offrirà ad altri suoi giovani conterranei una nuova prospettiva di formazione.

La costruzione dell’architetto. Maderno, Borromini, i Fontana e la formazione degli architetti ticinesi a Roma

MANFREDI, Tommaso
2008-01-01

Abstract

Un mito storiografico identifica gli architetti Domenico e Carlo Fontana, insieme a Carlo Maderno e Francesco Borromini, come geni affrancatisi quasi fatalmente dalla massa indistinta di maestranze edili giunte a Roma tra Cinquecento e Seicento dai piccoli centri della parte ticinese della ‘regione dei laghi’. Questo saggio riconsidera sotto una luce diversa le fasi della formazione artistica e professionale di questi personaggi evidenziandone gli aspetti distintivi rispetto alla rigida organizzazione gerarchica del sistema d’impresa ticinese. Al contempo, manifesta il loro decisivo contributo alla graduale evoluzione della figura dell’architetto moderno: da un prevalente pragmatismo a una complementarità tra competenze tecnico-costruttive e cognizioni teorico-letterarie. Una evoluzione sancita da Carlo Fontana all’interno dell’Accademia di San Luca attraverso una radicale riforma degli studi di architettura che all’inizio del Settecento offrirà ad altri suoi giovani conterranei una nuova prospettiva di formazione.
2008
978-88-88690-10-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/20622
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