Le pagine di questo libro sono il frutto di un debito contratto con un ragazzo, allora studente del secondo anno di Architettura, che seguendo alcuni suoi docenti che gli avevano chiesto un contributo per seguire la stampa delle loro pubblicazioni, si trovò a correggere bozze presso lo stampatore, elaborare disegni originali, seguire la produzione dei cliché di stampa, verificare presso il linotipista e lo zincografo la rispondenza del loro lavoro. Tutti mestieri ormai quasi scomparsi. Ma la vicinanza con quei meravigliosi macchinari, quelle diaboliche invenzioni meccaniche piene di leve ed ingranaggi, ciascuna indispensabile allo scopo, nella funzione e nella forma, nell’uso e nella manutenzione unite alla formazione universitaria che di anno in anno andava compiendosi verso la comprensione delle forme dell’architettura e del territorio del progetto, fecero si che si incastonasse prepotentemente nella coscienza formativa ciò che era sotto gli occhi di quell’esperienza.Tutte forme esatte comprensibili e mai arbitrarie.Quel ragazzo disse a se stesso: un giorno vorrò scrivere un libro che per titolo abbia “L’Onestà della Forma”.Ecco saldato il mio debito.Un gioco ed un divertimento tanto piacevole quanto serio e doveroso.
L'ONESTA' DELLA FORMA Osservazioni ed Analogie tra l'Architettura ed il resto delle cose / DI CHIO, Angelo. - 1:(2019), pp. 1-196.
L'ONESTA' DELLA FORMA Osservazioni ed Analogie tra l'Architettura ed il resto delle cose
DI CHIO, Angelo
2019-01-01
Abstract
Le pagine di questo libro sono il frutto di un debito contratto con un ragazzo, allora studente del secondo anno di Architettura, che seguendo alcuni suoi docenti che gli avevano chiesto un contributo per seguire la stampa delle loro pubblicazioni, si trovò a correggere bozze presso lo stampatore, elaborare disegni originali, seguire la produzione dei cliché di stampa, verificare presso il linotipista e lo zincografo la rispondenza del loro lavoro. Tutti mestieri ormai quasi scomparsi. Ma la vicinanza con quei meravigliosi macchinari, quelle diaboliche invenzioni meccaniche piene di leve ed ingranaggi, ciascuna indispensabile allo scopo, nella funzione e nella forma, nell’uso e nella manutenzione unite alla formazione universitaria che di anno in anno andava compiendosi verso la comprensione delle forme dell’architettura e del territorio del progetto, fecero si che si incastonasse prepotentemente nella coscienza formativa ciò che era sotto gli occhi di quell’esperienza.Tutte forme esatte comprensibili e mai arbitrarie.Quel ragazzo disse a se stesso: un giorno vorrò scrivere un libro che per titolo abbia “L’Onestà della Forma”.Ecco saldato il mio debito.Un gioco ed un divertimento tanto piacevole quanto serio e doveroso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.