L'estensione dello spazio, la peculiarità del paesaggio, la compattezza d'assieme creano l'impressione che il mediterraneo sia ad un tempo un mondo a sé e il centro del mondo: un mare circondato da terre, una terra bagnata dal mare. Così Predrag Matvejevic descrive in nostro mare, luogo della ricerca entro il quale questo volume si muove. L'argomento dei fari è di grande attualità oggi, sia per il rinnovato dibattito sulla salvaguardia ambientale delle coste, che per il rischio di perdere gran parte delle strutture abbandonate, dopo che, per queste, è venuta meno la figura del farista che utilizzava anche come abitazione. I fari del Mediterraneo, tranne poche eccezioni, non hanno l’imponenza monumentale di quelli atlantici, proprio perché la caratteristica delle coste e i movimenti di questo mare non sono quelli dell’oceano. Essi sono stati definiti in molti modi: le sentinelle del mare, i templi del mare, i luoghi del silenzio, a testimoniare l’indubbio fascino che esprimono sia visti da terra che dal mare. Eppure questi manufatti sono reali, misurabili nella loro estensione, fatti di pietre e intonaci e, proprio per questo vanno documentati, analizzati, confrontati e compresi nella loro dimensione architettonica e paesaggistica, per essere conosciuti e tutelati al meglio. Vel volume si indica un percorso di lettura, tra storia e mito, del paesaggio delle coste calabresi e siciliane, seguendo la presenza dei fari che ne segnano la rotta. Fari storici e fari moderni, in tutto sessanta manufatti, rappresentati nelle carte d’archivio, nei profili letti dal mare, nelle foto e nei rilievi a scala architettonica, fino alla decostruzione e all’analisi di una decina di esemplari campione dei quali è stato realizzato il modello.
Luci del Mediterraneo. Fari di Calabria e Sicilia. Disegni, rilievi e carte storiche / Fatta, Francesca. - 1:(2002), pp. 196-196.
Luci del Mediterraneo. Fari di Calabria e Sicilia. Disegni, rilievi e carte storiche
FATTA, Francesca
2002-01-01
Abstract
L'estensione dello spazio, la peculiarità del paesaggio, la compattezza d'assieme creano l'impressione che il mediterraneo sia ad un tempo un mondo a sé e il centro del mondo: un mare circondato da terre, una terra bagnata dal mare. Così Predrag Matvejevic descrive in nostro mare, luogo della ricerca entro il quale questo volume si muove. L'argomento dei fari è di grande attualità oggi, sia per il rinnovato dibattito sulla salvaguardia ambientale delle coste, che per il rischio di perdere gran parte delle strutture abbandonate, dopo che, per queste, è venuta meno la figura del farista che utilizzava anche come abitazione. I fari del Mediterraneo, tranne poche eccezioni, non hanno l’imponenza monumentale di quelli atlantici, proprio perché la caratteristica delle coste e i movimenti di questo mare non sono quelli dell’oceano. Essi sono stati definiti in molti modi: le sentinelle del mare, i templi del mare, i luoghi del silenzio, a testimoniare l’indubbio fascino che esprimono sia visti da terra che dal mare. Eppure questi manufatti sono reali, misurabili nella loro estensione, fatti di pietre e intonaci e, proprio per questo vanno documentati, analizzati, confrontati e compresi nella loro dimensione architettonica e paesaggistica, per essere conosciuti e tutelati al meglio. Vel volume si indica un percorso di lettura, tra storia e mito, del paesaggio delle coste calabresi e siciliane, seguendo la presenza dei fari che ne segnano la rotta. Fari storici e fari moderni, in tutto sessanta manufatti, rappresentati nelle carte d’archivio, nei profili letti dal mare, nelle foto e nei rilievi a scala architettonica, fino alla decostruzione e all’analisi di una decina di esemplari campione dei quali è stato realizzato il modello.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.