Il volume affronta il tema, da sempre al centro della riflessione scientifica e degli interventi della giurisprudenza (per lo più) di merito, dell’attuazione delle misure cautelari rese dal giudice ordinario. Si tratta di un fenomeno dai molteplici volti e che l’art. 669 duodecies del codice di rito civile, dettato nell’ambito della disciplina del cd. procedimento cautelare uniforme, regola nella misura minima possibile. Ricade così sull’interprete il difficile compito di ricostruire compiutamente la disciplina di profili molto delicati quali, a titolo meramente esemplificativo, quello dell’identificazione giudice competente, dell’ampiezza dei suoi poteri, del regime dei provvedimenti adottati in sede attuativa, delle tecniche di tutela delle parti e dei terzi. La ricerca si cala nel contesto di due decenni di applicazione della normativa dettata dal legislatore del 1990 e si confronta perciò sia con le riflessioni di una dottrina oramai sterminata sia con l’esperienza applicativa della giurisprudenza di merito, anch’essa dalle molteplici direzioni e priva di orientamenti che possano definirsi, ad oggi, consolidati. Dando conto di questo dibattito ancora aperto ed in particolare seguendone la direzione impressa dai maggiori problemi emersi nella prassi, (a mezzo della ricognizione della parte “emersa” delle pronunce di merito rese in questi anni) il lavoro propone alcune possibili soluzioni anche alla luce dell’esperienza giurisprudenziale maturata nel contiguo settore del processo amministrativo, ove lo stesso ordine di problemi conta da tempo, ed al contrario di quanto accade nel contesto civilistico, su un corredo di soluzioni consolidate e costruite sul rispetto dell’effettività della tutela cautelare.

L'attuazione delle misure cautelari

DELLE DONNE, Clarice Maria Rita
2012-01-01

Abstract

Il volume affronta il tema, da sempre al centro della riflessione scientifica e degli interventi della giurisprudenza (per lo più) di merito, dell’attuazione delle misure cautelari rese dal giudice ordinario. Si tratta di un fenomeno dai molteplici volti e che l’art. 669 duodecies del codice di rito civile, dettato nell’ambito della disciplina del cd. procedimento cautelare uniforme, regola nella misura minima possibile. Ricade così sull’interprete il difficile compito di ricostruire compiutamente la disciplina di profili molto delicati quali, a titolo meramente esemplificativo, quello dell’identificazione giudice competente, dell’ampiezza dei suoi poteri, del regime dei provvedimenti adottati in sede attuativa, delle tecniche di tutela delle parti e dei terzi. La ricerca si cala nel contesto di due decenni di applicazione della normativa dettata dal legislatore del 1990 e si confronta perciò sia con le riflessioni di una dottrina oramai sterminata sia con l’esperienza applicativa della giurisprudenza di merito, anch’essa dalle molteplici direzioni e priva di orientamenti che possano definirsi, ad oggi, consolidati. Dando conto di questo dibattito ancora aperto ed in particolare seguendone la direzione impressa dai maggiori problemi emersi nella prassi, (a mezzo della ricognizione della parte “emersa” delle pronunce di merito rese in questi anni) il lavoro propone alcune possibili soluzioni anche alla luce dell’esperienza giurisprudenziale maturata nel contiguo settore del processo amministrativo, ove lo stesso ordine di problemi conta da tempo, ed al contrario di quanto accade nel contesto civilistico, su un corredo di soluzioni consolidate e costruite sul rispetto dell’effettività della tutela cautelare.
2012
978-8858201442
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/21734
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