Con continui riferimenti alla storia e alla storia del design, che è storia della tecnica, dell’innovazione, della guerra e della pace, questo libro vuole affrontare la questione del design come disciplina variegata, che presenta molteplici aspetti e pervade diversi campi dell’ideazione e della progettazione. Come mettere insieme, combinare o anche escludere dati generati da indagini globali e selettive nei campi di attività più diverse - i mobili, il prodotto, l’arredo d’interni, i servizi, l'identità visuale o ancora il design grafico, sonoro, interattivo? Un’ipotesi possibile prevede, si crede, tre linee d’indagine. In primo luogo, lo spiegamento dei discorsi si opera intorno ad alcuni temi ricorrenti nel panorama attuale (impegno; scenari ipotetici; esperienza dei sensi (e dei sapori); immaginari tecnologici.; rispetto dell’ambiente e del “diverso”) attraversando differenti discipline scientifiche. Il secondo punto di vista contempla le creazioni originali che rendono conto della ricerca personale di ogni designer nel campo anche considerando la particolarità implicita alla sua visione. Infine, l’accento si può mettere sulla forza espressiva che caratterizza un processo: quello dello spostamento costante di una focale che permette di comprendere il significato degli oggetti, - nella loro intrigante messa in scena -, e che le molteplici configurazioni di un oggetto o di un progetto comunicano. Senza dimenticare dunque quelle aree poetiche che fanno emergere la dimensione estetica dei progetti. Nella confezione di questo libro, si sarebbero potute prendere altre vie, ad esempio esegetiche, tipologiche, monografiche... s’è scelto invece di collegare alcuni degli aspetti dei campi analitici, come l'antropologia e le scienze cognitive, al senso profondo delle operazioni compiute e delle opere dei protagonisti. Inoltre non ci si è sottratti, come si è detto, alle incursioni tra storia e attualità, pur coscienti della frammentazione che inevitabilmente comporta questo approccio. In realtà, è sembrato giusto mettere insieme una serie di dicotomie, o anche di “passaggi” in un percorso di avvicinamento progressivo al centro della vasta tematica che definiamo “design”.
Da venti a trentamila oggetti -Conoscenza Sperimentazione Innovazione / Quistelli, Carmine Ludovico. - (2009), pp. 1-77.
Da venti a trentamila oggetti -Conoscenza Sperimentazione Innovazione
QUISTELLI, Carmine Ludovico
2009-01-01
Abstract
Con continui riferimenti alla storia e alla storia del design, che è storia della tecnica, dell’innovazione, della guerra e della pace, questo libro vuole affrontare la questione del design come disciplina variegata, che presenta molteplici aspetti e pervade diversi campi dell’ideazione e della progettazione. Come mettere insieme, combinare o anche escludere dati generati da indagini globali e selettive nei campi di attività più diverse - i mobili, il prodotto, l’arredo d’interni, i servizi, l'identità visuale o ancora il design grafico, sonoro, interattivo? Un’ipotesi possibile prevede, si crede, tre linee d’indagine. In primo luogo, lo spiegamento dei discorsi si opera intorno ad alcuni temi ricorrenti nel panorama attuale (impegno; scenari ipotetici; esperienza dei sensi (e dei sapori); immaginari tecnologici.; rispetto dell’ambiente e del “diverso”) attraversando differenti discipline scientifiche. Il secondo punto di vista contempla le creazioni originali che rendono conto della ricerca personale di ogni designer nel campo anche considerando la particolarità implicita alla sua visione. Infine, l’accento si può mettere sulla forza espressiva che caratterizza un processo: quello dello spostamento costante di una focale che permette di comprendere il significato degli oggetti, - nella loro intrigante messa in scena -, e che le molteplici configurazioni di un oggetto o di un progetto comunicano. Senza dimenticare dunque quelle aree poetiche che fanno emergere la dimensione estetica dei progetti. Nella confezione di questo libro, si sarebbero potute prendere altre vie, ad esempio esegetiche, tipologiche, monografiche... s’è scelto invece di collegare alcuni degli aspetti dei campi analitici, come l'antropologia e le scienze cognitive, al senso profondo delle operazioni compiute e delle opere dei protagonisti. Inoltre non ci si è sottratti, come si è detto, alle incursioni tra storia e attualità, pur coscienti della frammentazione che inevitabilmente comporta questo approccio. In realtà, è sembrato giusto mettere insieme una serie di dicotomie, o anche di “passaggi” in un percorso di avvicinamento progressivo al centro della vasta tematica che definiamo “design”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.