Le tematiche che la ricerca affronta sono relative all’individuazione di modelli innovativi di mobilità sostenibile, identificabili nella più ampia definizione di soft mobility, coerenti con i sistemi insediativi e urbani con cui si confrontano, idonei a favorire e incentivare l’uso del trasporto pubblico locale. La finalità è il superamento di un certo immobilismo, quella cautela nell’innovare che frena nella sperimentazione, tutte condizioni che penalizzano la scelta delle soluzioni di trasporto più ecologiche, quali gli spostamenti a piedi e in bicicletta. C’è da chiedersi oggi perché la mobilità ecologica non riesce a fare presa nelle città, malgrado si perseguano con alterno successo politiche di sostegno alla mobilità pedonale e ciclabile. È sulla base di tali considerazioni che il progetto di ricerca CityMob: La valorizzazione del patrimonio urbano attraverso modelli innovativi di mobilità sostenibile, selezionato, approvato e finanziato dal Dipartimento Cultura, Istruzione, Alta Formazione,Ricerca della Regione Calabria (biennio 2011-2013)- con il ricorso alla definizione di un sistema di soft mobility da sperimentare in precisi contesti urbani, le città capoluogo di provincia della regione: Reggio Calabria, Catanzaro, Vibo Valentia,Crotone, Cosenza-Rende, mira a definire linee guida ed elementi di metodo per la messa a punto di un progetto d’uso degli spazi urbani, volto non soltanto a garantire una migliore coesistenza tra le diverse attività e tra i diversi utenti,ma anche ad accrescere la rispondenza tra usi e caratteristiche spaziali dei luoghi. Le città, che presentano una sofferta mobilità pubblica, perché nel tempo hanno scarsamente investito in infrastrutture e logistica e nelle quali i tassi di motorizzazione sono in continua ascesa, come avviene sistematicamente per le principali città della Calabria, possono oggi divenire laboratori sperimentali per la messa a punto di modelli innovativi di mobilità urbana sostenibile volti alla progettazione di interventi di rapida realizzazione, a costi contenuti, idonei a favorire l’uso del trasporto pubblico rispetto a quello privato. Gli interventi strutturali e le innovazioni organizzative, nonché le misure da intraprendere possono appartenere ad un’ottica di breve periodo, per superare la criticità attuale, ma anche ad una prospettiva di medio e lungo termine che si lega al futuro di una nuova idea di città.
La valorizzazione del patrimonio urbano attraverso modelli di mobilità sostenibile / Fallanca, Concetta. - (2013), pp. 7-21.
La valorizzazione del patrimonio urbano attraverso modelli di mobilità sostenibile
FALLANCA, Concetta
2013-01-01
Abstract
Le tematiche che la ricerca affronta sono relative all’individuazione di modelli innovativi di mobilità sostenibile, identificabili nella più ampia definizione di soft mobility, coerenti con i sistemi insediativi e urbani con cui si confrontano, idonei a favorire e incentivare l’uso del trasporto pubblico locale. La finalità è il superamento di un certo immobilismo, quella cautela nell’innovare che frena nella sperimentazione, tutte condizioni che penalizzano la scelta delle soluzioni di trasporto più ecologiche, quali gli spostamenti a piedi e in bicicletta. C’è da chiedersi oggi perché la mobilità ecologica non riesce a fare presa nelle città, malgrado si perseguano con alterno successo politiche di sostegno alla mobilità pedonale e ciclabile. È sulla base di tali considerazioni che il progetto di ricerca CityMob: La valorizzazione del patrimonio urbano attraverso modelli innovativi di mobilità sostenibile, selezionato, approvato e finanziato dal Dipartimento Cultura, Istruzione, Alta Formazione,Ricerca della Regione Calabria (biennio 2011-2013)- con il ricorso alla definizione di un sistema di soft mobility da sperimentare in precisi contesti urbani, le città capoluogo di provincia della regione: Reggio Calabria, Catanzaro, Vibo Valentia,Crotone, Cosenza-Rende, mira a definire linee guida ed elementi di metodo per la messa a punto di un progetto d’uso degli spazi urbani, volto non soltanto a garantire una migliore coesistenza tra le diverse attività e tra i diversi utenti,ma anche ad accrescere la rispondenza tra usi e caratteristiche spaziali dei luoghi. Le città, che presentano una sofferta mobilità pubblica, perché nel tempo hanno scarsamente investito in infrastrutture e logistica e nelle quali i tassi di motorizzazione sono in continua ascesa, come avviene sistematicamente per le principali città della Calabria, possono oggi divenire laboratori sperimentali per la messa a punto di modelli innovativi di mobilità urbana sostenibile volti alla progettazione di interventi di rapida realizzazione, a costi contenuti, idonei a favorire l’uso del trasporto pubblico rispetto a quello privato. Gli interventi strutturali e le innovazioni organizzative, nonché le misure da intraprendere possono appartenere ad un’ottica di breve periodo, per superare la criticità attuale, ma anche ad una prospettiva di medio e lungo termine che si lega al futuro di una nuova idea di città.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.