Dall’immagine all’etica. Riflessioni sull’abitare urbano è un libro nel quale Antonello Russo espone in modo sintetico ed efficace le sue convinzioni sull’architettura, disegnando un convincente panorama teorico. Con una prosa nella quale la chiarezza argomentativa si unisce a una non indifferente capacità narrativa, l’autore costruisce un sistema dinamico di principi disciplinari i quali, muovendo da un approccio razionale, includono via via alcuni dei tanti materiali suggeriti dal contesto, nonché una serie di temi e di motivi che scaturiscono da letture interscalari del mondo fisico. Letture che rendono complesso il paradigma della ragione conferendo ad esso un’attitudine ad aderire alle pieghe più articolate e imprevedibili della realtà. In una convincente concatenazione discorsiva l’autore passa in rassegna alcuni temi sui quali il gruppo di ricerca coordinato dalla sottoscritta ha lavorato nella Facoltà di Architettura di Reggio Calabria, sede nella quale Antonello Russo si è formato e nella quale ha maturato la sua idea di architettura. Il rapporto dialettico, a volte antitetico e a volte convergente, tra il locale e il globale; il restauro del paesaggio come risarcimento nei confronti di quella vera e propria caduta che la scena italiana ha dovuto subire nel corso degli ultimi decenni; la centralità del disegno concepito come il luogo di formazione delle idee e non soltanto come lo strumento per rappresentarle e comunicarle; la nozione di crisi come asse portante e al contempo come limite apparentemente insuperabile dell’architettura italiana; la composizione planimetrica come diagramma vitale che registra le previsioni dando ad esse una misura e una necessità, costituiscono alcuni degli spazi discorsivi che Antonello Russo sottopone all’attenzione dei suoi lettori. Il tutto nella sincera e radicata convinzione che le scuole di architettura non debbano essere soltanto i luoghi della formazione, nei quali si acquisisce un sapere consolidato e per molti versi condiviso. Per il giovane architetto messinese la scuola è prima di tutto ricerca di cosa essa sia, spazio nel quale la stessa idea di architettura viene sottoposta ad una sorta di negazione virtuale che obbliga a ridefinirla incessantemente. La scuola è fondata così sulla necessità di ripensare ciclicamente il sapere all’interno di una necessaria continuità del sapere stesso. Un sapere oggi relativo e frammentario. Laura Thermes, 2012

Dall'immagine all'etica. Riflessioni sull'Abitare urbano. Presentazione di Laura Thermes / Russo, Antonello. - (2012), pp. 1-144.

Dall'immagine all'etica. Riflessioni sull'Abitare urbano. Presentazione di Laura Thermes

RUSSO, Antonello
2012-01-01

Abstract

Dall’immagine all’etica. Riflessioni sull’abitare urbano è un libro nel quale Antonello Russo espone in modo sintetico ed efficace le sue convinzioni sull’architettura, disegnando un convincente panorama teorico. Con una prosa nella quale la chiarezza argomentativa si unisce a una non indifferente capacità narrativa, l’autore costruisce un sistema dinamico di principi disciplinari i quali, muovendo da un approccio razionale, includono via via alcuni dei tanti materiali suggeriti dal contesto, nonché una serie di temi e di motivi che scaturiscono da letture interscalari del mondo fisico. Letture che rendono complesso il paradigma della ragione conferendo ad esso un’attitudine ad aderire alle pieghe più articolate e imprevedibili della realtà. In una convincente concatenazione discorsiva l’autore passa in rassegna alcuni temi sui quali il gruppo di ricerca coordinato dalla sottoscritta ha lavorato nella Facoltà di Architettura di Reggio Calabria, sede nella quale Antonello Russo si è formato e nella quale ha maturato la sua idea di architettura. Il rapporto dialettico, a volte antitetico e a volte convergente, tra il locale e il globale; il restauro del paesaggio come risarcimento nei confronti di quella vera e propria caduta che la scena italiana ha dovuto subire nel corso degli ultimi decenni; la centralità del disegno concepito come il luogo di formazione delle idee e non soltanto come lo strumento per rappresentarle e comunicarle; la nozione di crisi come asse portante e al contempo come limite apparentemente insuperabile dell’architettura italiana; la composizione planimetrica come diagramma vitale che registra le previsioni dando ad esse una misura e una necessità, costituiscono alcuni degli spazi discorsivi che Antonello Russo sottopone all’attenzione dei suoi lettori. Il tutto nella sincera e radicata convinzione che le scuole di architettura non debbano essere soltanto i luoghi della formazione, nei quali si acquisisce un sapere consolidato e per molti versi condiviso. Per il giovane architetto messinese la scuola è prima di tutto ricerca di cosa essa sia, spazio nel quale la stessa idea di architettura viene sottoposta ad una sorta di negazione virtuale che obbliga a ridefinirla incessantemente. La scuola è fondata così sulla necessità di ripensare ciclicamente il sapere all’interno di una necessaria continuità del sapere stesso. Un sapere oggi relativo e frammentario. Laura Thermes, 2012
2012
978-88-492-2527-3
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/21982
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