Il volume che accoglie la recensione fa parte della collana dei “Quaderni del dottorato di ricerca in Ingegneria Edile: Progetto del Recupero” dell’Università di Messina - Facoltà di Ingegneria - DiSIA, e raccoglie recensioni e contributi di ricerca sui temi del rilievo e della rappresentazione.Il saggio recensisce il volume "Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni", dato alle stampe nel 1882 in una prima edizione anonima. L'autore che si cela dietro il volume – un classico della letteratura fantastica e un'illuminante 'premonizione' sullo spazio multidimensionale – è il reverendo inglese Edwin A. Abbott.La riflessione pedagogica che egli propone, sotto forma di racconto fantastico, si pone a conclusione di un secolo dominato dalla 'sovversione' dell’antico 'ordine geometrico' imposto da Euclide e alla vigilia delle geniali rivelazioni di Albert Einstein. Quello in cui s'inserisce è un contesto storico-culturale estremamente fertile, in cui le illuminati disinibizioni della scienza coeva si spingono oltre l'empirismo più stringente, in un fruttuoso tentativo di coniugare ragione e immaginazione, intelletto e utopia.
Edwin A. Abbott, Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni / Mediati, Domenico. - (2015), pp. 46-48.
Edwin A. Abbott, Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni.
MEDIATI, Domenico
2015-01-01
Abstract
Il volume che accoglie la recensione fa parte della collana dei “Quaderni del dottorato di ricerca in Ingegneria Edile: Progetto del Recupero” dell’Università di Messina - Facoltà di Ingegneria - DiSIA, e raccoglie recensioni e contributi di ricerca sui temi del rilievo e della rappresentazione.Il saggio recensisce il volume "Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni", dato alle stampe nel 1882 in una prima edizione anonima. L'autore che si cela dietro il volume – un classico della letteratura fantastica e un'illuminante 'premonizione' sullo spazio multidimensionale – è il reverendo inglese Edwin A. Abbott.La riflessione pedagogica che egli propone, sotto forma di racconto fantastico, si pone a conclusione di un secolo dominato dalla 'sovversione' dell’antico 'ordine geometrico' imposto da Euclide e alla vigilia delle geniali rivelazioni di Albert Einstein. Quello in cui s'inserisce è un contesto storico-culturale estremamente fertile, in cui le illuminati disinibizioni della scienza coeva si spingono oltre l'empirismo più stringente, in un fruttuoso tentativo di coniugare ragione e immaginazione, intelletto e utopia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.