La pubblicazione comprende Il progetto architettonico e le foto sulla realizzazione della Casa Canonica e locali di ministero pastorale, Melicucco (RC), esposti alla mostra Architetti italiani under 50 promossa dalla Triennale di Milano nel 2005. La mostra si è configurata come il primo tentativo d’individuare delle opere realizzate più significative e identificative di un panorama regionale legato strettamente alle università di provenienza in un rapporto organico tra percorso professionale, formazione, ricerca e sperimentazione progettuale. L’opera è stata selezionata da una comitato scientifico della facoltà di Architettura di Reggio Calabria insieme ad altre 4 opere rappresentative di autori laureati all’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Il Catalogo raccoglie i materiali esposti collocandoli in sezioni regionali in un confronto nazionale tra scuole, contesti e produzioni architettoniche. La sezione della Calabria è introdotta dalla prof. Laura Thermes che tra l’altro sottolinea come nelle opere selezionate “… si riscontra la presenza determinante di un realismo critico, non certo imposto dalle difficoltà insite nel contesto calabro-siculo, ma consapevolmente scelto come orizzonte problematico da contrapporre sia alle evasioni oggi tanto diffuse verso il mondo dell’immagine, sia alle derive altrettanto frequenti verso quelle semplificazioni tecnicizzanti il cui esito consiste, nel migliore dei casi, nella produzione di architetture atopiche e generiche”; ed ancora sull’opera di Ottavio Amaro parla di “... esplorazioni sintattiche, sospese tra le accelerazioni trasformazionali … di Franco Purini e la figuratività plastico-geometrica di Alessandro Anselmi”. L’opera della casa canonica è presentata da un saggio di Claudio Roseti che tra l’altro scrive: “… rimanda a quei ‘bijoux indiscrets’ poeticamente descritti da Manfredo Tafuri nel suo famosissimo saggio sui Five architects NY che hanno senza dubbio il ruolo preminente tra i riferimenti architettonici riconoscibili nell’edificio che comunque perviene ad una specificità architettonica. Questa risiede in buona parte in quella tonalità mediterranea enunciata dal progettista”.
Casa Canonica e locali pastorali, Melicucco RC / Amaro, Ottavio Salvatore. - 1:(2005), pp. 156-157.
Casa Canonica e locali pastorali, Melicucco RC
AMARO, Ottavio Salvatore
2005-01-01
Abstract
La pubblicazione comprende Il progetto architettonico e le foto sulla realizzazione della Casa Canonica e locali di ministero pastorale, Melicucco (RC), esposti alla mostra Architetti italiani under 50 promossa dalla Triennale di Milano nel 2005. La mostra si è configurata come il primo tentativo d’individuare delle opere realizzate più significative e identificative di un panorama regionale legato strettamente alle università di provenienza in un rapporto organico tra percorso professionale, formazione, ricerca e sperimentazione progettuale. L’opera è stata selezionata da una comitato scientifico della facoltà di Architettura di Reggio Calabria insieme ad altre 4 opere rappresentative di autori laureati all’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Il Catalogo raccoglie i materiali esposti collocandoli in sezioni regionali in un confronto nazionale tra scuole, contesti e produzioni architettoniche. La sezione della Calabria è introdotta dalla prof. Laura Thermes che tra l’altro sottolinea come nelle opere selezionate “… si riscontra la presenza determinante di un realismo critico, non certo imposto dalle difficoltà insite nel contesto calabro-siculo, ma consapevolmente scelto come orizzonte problematico da contrapporre sia alle evasioni oggi tanto diffuse verso il mondo dell’immagine, sia alle derive altrettanto frequenti verso quelle semplificazioni tecnicizzanti il cui esito consiste, nel migliore dei casi, nella produzione di architetture atopiche e generiche”; ed ancora sull’opera di Ottavio Amaro parla di “... esplorazioni sintattiche, sospese tra le accelerazioni trasformazionali … di Franco Purini e la figuratività plastico-geometrica di Alessandro Anselmi”. L’opera della casa canonica è presentata da un saggio di Claudio Roseti che tra l’altro scrive: “… rimanda a quei ‘bijoux indiscrets’ poeticamente descritti da Manfredo Tafuri nel suo famosissimo saggio sui Five architects NY che hanno senza dubbio il ruolo preminente tra i riferimenti architettonici riconoscibili nell’edificio che comunque perviene ad una specificità architettonica. Questa risiede in buona parte in quella tonalità mediterranea enunciata dal progettista”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.