La condizione di assoggettamento in cui versano i minori appartenenti alle famiglie di mafia, o a famiglie legate a vario titolo alle organizzazioni criminali, è ormai ben nota a tutti gli operatori della giustizia minorile. Il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria ha fatto emergere un dato essenziale per la tutela minorile in Calabria: la ‘ndrangheta si eredita e questo dato è entrato potentemente nelle valutazioni sulla responsabilità genitoriale e nei procedimenti de potestate.Per comprendere pienamente la portata del pregiudizio inferto ai minori che subiscono l’aggressività di un modello educativo così prepotente e pervasivo, deve essere approfondito il significato della famiglia nella subcultura della ‘ndrangheta.La struttura familiare è stata e continua (in parte) a essere la forza della 'ndrangheta.Se inclusione e coesione, nella famiglia tradizionale, rappresentavano una strategia difensiva finalizzata a sopravvivere in un ambiente sociale ed economico reso ostico dalle debolezze e inefficienze statali, nella famiglia mafiosa questi elementi sembrano costituire le basi di una strategia offensiva orientata ad acquisire potere, ricchezza e rispetto. In tal caso, il familismo è declinato in termini di intimidazione e sopraffazione, anche verso gli stessi membri della famiglia ove si discostino dalle regole del clan. Su questo si fondano i provvedimenti di allontanamento dei minori dalle famiglie di mafia disposti dal TM di Reggio Calabria, che intende tutelare l'infanzia garantendo alla stessa la cogenza del diritto all'educazione.
Il pregiudizio inferto al minore dall'indottrinamento mafioso: riflessioni e prospettive / Marzullo, R. - (2017), pp. 1-140.
Il pregiudizio inferto al minore dall'indottrinamento mafioso: riflessioni e prospettive
Marzullo R
2017-01-01
Abstract
La condizione di assoggettamento in cui versano i minori appartenenti alle famiglie di mafia, o a famiglie legate a vario titolo alle organizzazioni criminali, è ormai ben nota a tutti gli operatori della giustizia minorile. Il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria ha fatto emergere un dato essenziale per la tutela minorile in Calabria: la ‘ndrangheta si eredita e questo dato è entrato potentemente nelle valutazioni sulla responsabilità genitoriale e nei procedimenti de potestate.Per comprendere pienamente la portata del pregiudizio inferto ai minori che subiscono l’aggressività di un modello educativo così prepotente e pervasivo, deve essere approfondito il significato della famiglia nella subcultura della ‘ndrangheta.La struttura familiare è stata e continua (in parte) a essere la forza della 'ndrangheta.Se inclusione e coesione, nella famiglia tradizionale, rappresentavano una strategia difensiva finalizzata a sopravvivere in un ambiente sociale ed economico reso ostico dalle debolezze e inefficienze statali, nella famiglia mafiosa questi elementi sembrano costituire le basi di una strategia offensiva orientata ad acquisire potere, ricchezza e rispetto. In tal caso, il familismo è declinato in termini di intimidazione e sopraffazione, anche verso gli stessi membri della famiglia ove si discostino dalle regole del clan. Su questo si fondano i provvedimenti di allontanamento dei minori dalle famiglie di mafia disposti dal TM di Reggio Calabria, che intende tutelare l'infanzia garantendo alla stessa la cogenza del diritto all'educazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.