Il Dei delitti e delle pene vide la luce in clima culturale di riformismo, rottura con la tradizione, secolarizzazione e desiderio di rimettere al centro la persona, capace di costruire la sua storia e i suoi giorni. Ma i nodi complessi del secolare alternarsi di luci e ombre hanno visto la stagione beccariana, gravida di idee e di riforme, cedere al positivismo e svanire nei giorni dannati del dirigismo politicoe giudiziario della prima parte del Novecento. Tuttavia il moto ondivagodella storia dell’uomo ha riconsegnato alla cultura dominante il valoredella persona proprio nelle pieghe delle contraddittorietà delsecolo breve, in cui la rinascita dell’uomo è divenuta il tema centrale. Il testo analizza il tema della realtà carceraria, della privazione della libertà personale, del potere giudiziario, della giustizia riparativa e rieducativa nel moto perpetuo della storia, sottolineando che il maggiore lascito deilumi rimane il valore della ragione dispiegata, che vince solo quandoè consapevole dei limiti che la racchiudono in un’orbita definita.Ed è in quest’orbita che possono gravitare le speranze nel progresso civile, etico e politico ed i sani timori per i mostri che il ventrestesso dei lumi ha generato.

Cesare Beccaria. Del diritto, della pena, dell'educazione

Marzullo R
2018-01-01

Abstract

Il Dei delitti e delle pene vide la luce in clima culturale di riformismo, rottura con la tradizione, secolarizzazione e desiderio di rimettere al centro la persona, capace di costruire la sua storia e i suoi giorni. Ma i nodi complessi del secolare alternarsi di luci e ombre hanno visto la stagione beccariana, gravida di idee e di riforme, cedere al positivismo e svanire nei giorni dannati del dirigismo politicoe giudiziario della prima parte del Novecento. Tuttavia il moto ondivagodella storia dell’uomo ha riconsegnato alla cultura dominante il valoredella persona proprio nelle pieghe delle contraddittorietà delsecolo breve, in cui la rinascita dell’uomo è divenuta il tema centrale. Il testo analizza il tema della realtà carceraria, della privazione della libertà personale, del potere giudiziario, della giustizia riparativa e rieducativa nel moto perpetuo della storia, sottolineando che il maggiore lascito deilumi rimane il valore della ragione dispiegata, che vince solo quandoè consapevole dei limiti che la racchiudono in un’orbita definita.Ed è in quest’orbita che possono gravitare le speranze nel progresso civile, etico e politico ed i sani timori per i mostri che il ventrestesso dei lumi ha generato.
2018
9788867093700
Rieducazione, giustizia, dignità, riformismo, progresso
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/47245
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