Il sistema carcerario, nel corso dei secoli, è mutato drasticamente passando da un carcere punitivo, basato su torture e umiliazioni, ad un carcere rieducativo, che pone al centro del trattamento il detenuto, attraverso il suo graduale recupero e reinserimento nella società. Eppure, nonostante il grado di civiltà raggiunto, le innovazioni in materia legislativa e i buoni propositi, ancora oggi è possibile riscontrare molteplici lacune e buchi neri dai quali è difficile emergere e che mettono a dura prova il ri spetto dei diritti e della dignità umana. Fenomeni che fanno ricadere la pena nell’originario baratro della punizione piuttosto che elevarla ad opportunità di recupero, situazioni di sconforto più che di speranza per il soggetto detenuto che dovrebbe guardare con fiducia al proprio futuro invece di fossilizzarsi con rassegnazione sul presente. Appare chiaro, quindi, come attività ricreative e culturali, in primis il lavoro e l’istruzione, diventino essenziali e assolutamente necessarie in tali contesti di marginalità, per rendere meno afflittiva la pena da scontare ma soprattutto per trasformarla in una reale occasione di cambiamento.

La scuola “oltre le sbarre”. L’istruzione e la formazione come recupero della pena

SAMMARRO MARIA
2018-01-01

Abstract

Il sistema carcerario, nel corso dei secoli, è mutato drasticamente passando da un carcere punitivo, basato su torture e umiliazioni, ad un carcere rieducativo, che pone al centro del trattamento il detenuto, attraverso il suo graduale recupero e reinserimento nella società. Eppure, nonostante il grado di civiltà raggiunto, le innovazioni in materia legislativa e i buoni propositi, ancora oggi è possibile riscontrare molteplici lacune e buchi neri dai quali è difficile emergere e che mettono a dura prova il ri spetto dei diritti e della dignità umana. Fenomeni che fanno ricadere la pena nell’originario baratro della punizione piuttosto che elevarla ad opportunità di recupero, situazioni di sconforto più che di speranza per il soggetto detenuto che dovrebbe guardare con fiducia al proprio futuro invece di fossilizzarsi con rassegnazione sul presente. Appare chiaro, quindi, come attività ricreative e culturali, in primis il lavoro e l’istruzione, diventino essenziali e assolutamente necessarie in tali contesti di marginalità, per rendere meno afflittiva la pena da scontare ma soprattutto per trasformarla in una reale occasione di cambiamento.
2018
9788867093632
carcere; recupero; istruzione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/47412
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