Il paper interpreta in chiave grafica il tema del mito e propone una riflessione sulle città dell’immaginario. È una doppia apparenza in cui si rappresenta uno spazio urbano che, in una definizione di Paul Klee, si esprime come “l’arte che non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che a volte non lo è”. Si tratta di congiungere forme e strutture dell’immaginario in cui è possibile risalire a memorie, percezioni, segni di un architettonico empirico che, attraversando i confini di un’immagine disegnata, tra chimere, metamorfosi e plasmabilità dell’imprevedibile, formano un contesto su temi di città.
Sub-terrae. Profondità sconosciute in territori astratti / Brandolino, Rosario. - (2019), pp. 73-89.
Sub-terrae. Profondità sconosciute in territori astratti
Rosario Brandolino
2019-01-01
Abstract
Il paper interpreta in chiave grafica il tema del mito e propone una riflessione sulle città dell’immaginario. È una doppia apparenza in cui si rappresenta uno spazio urbano che, in una definizione di Paul Klee, si esprime come “l’arte che non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che a volte non lo è”. Si tratta di congiungere forme e strutture dell’immaginario in cui è possibile risalire a memorie, percezioni, segni di un architettonico empirico che, attraversando i confini di un’immagine disegnata, tra chimere, metamorfosi e plasmabilità dell’imprevedibile, formano un contesto su temi di città.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.