Policentrismo e geometria variabile nella pianificazione delle città metropolitane

It’s been almost a century since Patrick Geddes in his: City in evolution City, treated for the first time the theme of metropolitan areas, a theme that today is taking a central role in the contemporary urban debate. Two reasons push in this direction: on the one hand, Europe has identified the metropolitan areas as the catalyst of economic development for the European nations, on the other hand, with the law n. 56 of 2014 or law Delrio. In Italy, metropolitan cities have become institutional realities. Given the size of the settlement processes and the combination of the functional and social relations characteristic of the metropolitan society, it seems to me that it is now anachronistic to talk about municipal planning separated from reasoning and policies of coordination of large area. Therefore, even in Italy, the focus is growing on the most appropriate planning models for the government of metropolitan cities, and this has raised a number of issues that need methodological and design solutions that can address issues that need to be considered territorial aggregations of different sizes, made up of different public institutions, in relation to different objectives. From these considerations, in the most recent times, is gradually maturing the idea that the government of metropolitan cities is possible through forms of planning with high flexibility or if you prefer to “variable geometry”. The research proposes two objectives: on the one hand to define a reasoned and updated picture of the Italian situation with regard to the planning of metropolitan cities with particular reference to the realities of the South; from the other to study and compare the experiences developed at European level in the field of strategic planning of large area, in order to find suggestions and indications exportable and feasible in the reality of our country. In this respect, the Schéma de cohérence territoriale, recently adopted by the Ministry of Territorial Cohesion in France, have been analysed beforehand and appear to be an innovative strategic planning tool adapted to the above objectives. The French experience seems to show the ability to develop a method and test it and implement it over time, although with different results. In particular, the case of the metropolitan government of Lyon emerges, the most interesting aspect of which is the tension towards a higher level of urban democracy. The purpose of the research, on the basis of the experiences examined and some general theoretical considerations, with specific reference to the metropolitan cities of the South is to suggest useful elements for the construction of a planning model with variable geometry, flexible and consistent with the objective of a polycentric and reticular vision, inspired by the principles of sustainability and a new model of polycentric metropolitan area.

È passato quasi un secolo da quando Patrick Geddes nel suo: “Città in evoluzione”, ha trattato per la prima volta il tema delle aree metropolitane, tema che oggi sta assumendo un ruolo centrale nel dibattito urbanistico contemporaneo. Due motivi spingono in questa direzione: da un lato l’Europa ha individuato proprio nelle aree metropolitane il catalizzatore dello sviluppo economico per le nazioni europee, dall’altro, con la legge n. 56 del 2014 o legge “Delrio”, in Italia le città metropolitane sono diventate realtà istituzionale. Data la dimensione dei processi insediativi e l’insieme delle relazioni funzionali e sociali caratteristiche della società metropolitana, mi pare che sia ormai anacronistico parlare di pianificazione comunale disgiunta da ragionamenti e politiche di coordinamento di area vasta. Pertanto, anche in Italia, sta crescendo l’attenzione sui modelli di pianificazione più adeguati al governo delle città metropolitane, e ciò ha sollevato varie questioni che necessitano di soluzioni metodologiche e progettuali in grado di far fronte a tematiche che richiedono di considerare aggregazioni territoriali di dimensioni diverse, composta da istituzioni pubbliche diverse, in relazione a obiettivi diversi. Da queste considerazioni, nei tempi più recenti , sta progressivamente maturando l’idea che il governo delle città metropolitane sia possibile attraverso forme di pianificazione ad elevata flessibilità o se si preferisce “a geometria variabile”. La ricerca si propone due obiettivi: da un lato definire un quadro ragionato ed aggiornato della situazione italiana per quanto riguarda la pianificazione delle Città metropolitane con particolare riferimento alle realtà del Mezzogiorno; dall’altro di studiare e confrontare le esperienze sviluppate a livello europeo nel campo della pianificazione strategica di area vasta, allo scopo di trovare suggerimenti ed indicazioni esportabili ed attuabili nella realtà del nostro Paese. A tale proposito sono stati preliminarmente analizzati gli Schéma de cohérence territoriale, recentemente adottati dal Ministero della coesione territoriale in Francia, che sembrano essere uno strumento di pianificazione strategica innovativo e adeguato alle finalità sopra esposte. Dalla esperienza francese sembra emergere la capacità di messa a punto di un metodo edi collaudarlo ed implementarlo nel tempo, anche se con esiti diversi. In particolare emerge il caso del governo metropolitano di Lione, il cui aspetto più interessante è soprattutto la tensione verso un più elevato livello di democrazia urbana. La finalità della ricerca, sulla base della esperienze esaminate e di alcune considerazioni di carattere teorico generale, con specifico riferimento alle Città metropolitane del Mezzogiorno è quello di suggerire elementi utili alla costruzione di un modello di pianificazione a geometria variabile, flessibile e coerente con l’obiettivo di una visione policentrica e reticolare, ispirata ai principi della sostenibilità e di un nuovo modello di area metropolitana policentrica.