La questione dell’abitare sociale e della sua qualità ha caratterizzato larga parte del processo di teorizzazione e costruzione della città moderna, divenendo elemento nodale di una 'modalità progettuale' in cui «politica (come imposizione di norme etiche per rendere virtuosa l’esistenza degli uomini) e architettura (come creazione di forme spaziali per ridurre all’ordine il caos) si identificavano per teorizzare le forme di una nuova società, che restituissero all’esistenza dell’uomo moderno un ethos continuamente rinnovato». (Ilardi, 1999) Ma nella dimensione contemporanea tale modalità ha scontato il fallimento del suo portato ricostruttivo della condizione urbana contemporanea, scontrandosi col 'tramonto della politica' e con la 'deriva dell’architettura della città'. (Cacciari, 2004) Alla luce di queste considerazioni si ritiene necessario contribuire alla definizione dei criteri prestazionali e dei parametri di valutazione delle ‘situazioni trasformative’ che si vanno attualmente sviluppando con modalità e caratteristiche non completamente prevedibili, ma che saranno governabili unicamente mediante un attento controllo dei processi e degli esiti esercitato dal soggetto pubblico. In questo filone di ricerca si inserisce il Protocollo d’intesa tra il Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità della Regione Calabria, il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università della Calabria e il Dipartimento di Architettura e Territorio dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Qualità urbana dell’abitare sostenibile. Le dimensioni prestazionali per il progetto / Campanella, Raffaella. - (2020), pp. 67-75.
Qualità urbana dell’abitare sostenibile. Le dimensioni prestazionali per il progetto
Raffaella Campanella
2020-01-01
Abstract
La questione dell’abitare sociale e della sua qualità ha caratterizzato larga parte del processo di teorizzazione e costruzione della città moderna, divenendo elemento nodale di una 'modalità progettuale' in cui «politica (come imposizione di norme etiche per rendere virtuosa l’esistenza degli uomini) e architettura (come creazione di forme spaziali per ridurre all’ordine il caos) si identificavano per teorizzare le forme di una nuova società, che restituissero all’esistenza dell’uomo moderno un ethos continuamente rinnovato». (Ilardi, 1999) Ma nella dimensione contemporanea tale modalità ha scontato il fallimento del suo portato ricostruttivo della condizione urbana contemporanea, scontrandosi col 'tramonto della politica' e con la 'deriva dell’architettura della città'. (Cacciari, 2004) Alla luce di queste considerazioni si ritiene necessario contribuire alla definizione dei criteri prestazionali e dei parametri di valutazione delle ‘situazioni trasformative’ che si vanno attualmente sviluppando con modalità e caratteristiche non completamente prevedibili, ma che saranno governabili unicamente mediante un attento controllo dei processi e degli esiti esercitato dal soggetto pubblico. In questo filone di ricerca si inserisce il Protocollo d’intesa tra il Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità della Regione Calabria, il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università della Calabria e il Dipartimento di Architettura e Territorio dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.File | Dimensione | Formato | |
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