È la doppia ascia, l’arma che adopera Piero Meogrossi per le sue esplorazioni nell’immaginifico dell’archeologia. La Labrys dal doppio fendente, la speculare, quella che divide e unisce, quella che separa e accomuna i saperi sepolti sotto le macerie e ridestati al solo richiamo della mente. L’operazione che Meogrossi compie in seno all’archeologia ha un qualcosa di assolutamente unico, vicino, forse al romanzo dell’archeologia di Ceram. Volutamente sprovvisto, ma solo per ragioni individuali, di quella pretesa scientifica bisognosa di prove documentali, egli li ritrova nell’intreccio relazionale dove l’immaginazione si sposa con la veridicità dei luoghi, dove essi stessi si trasformano al loro apparire nella mente e nel foglio, ove il luogo stesso transustanzia sublimandosi persino in opera grafica. Ed è proprio l’ausilio del disegno a conferire all’indagine di Piero quel carattere diremmo artistico dove le regole accademiche e sintattiche, dove le procedure conformi alla disciplina si sfaldano per lasciare solo testimonianza di sè nel mondo, con la nascosta speranza di una condivisione collettiva. Scuotendo gli scettici e gli increduli Meogrossi ci ospita al banchetto del suo sogno che nei segni tracciati si trasforma invitandoci ad accedere a quel luogo sperato, di Utopia o di Eterotopia, che non esiste se non nella mente o nella cartografia come ci ricordava il bravo Farinelli qualche tempo fa.
Europa Sotto i Monti Asterousia / Sestito, Marcello. - 4:(2020), pp. 11-13.
Europa Sotto i Monti Asterousia
Sestito Marcello
Writing – Original Draft Preparation
2020-01-01
Abstract
È la doppia ascia, l’arma che adopera Piero Meogrossi per le sue esplorazioni nell’immaginifico dell’archeologia. La Labrys dal doppio fendente, la speculare, quella che divide e unisce, quella che separa e accomuna i saperi sepolti sotto le macerie e ridestati al solo richiamo della mente. L’operazione che Meogrossi compie in seno all’archeologia ha un qualcosa di assolutamente unico, vicino, forse al romanzo dell’archeologia di Ceram. Volutamente sprovvisto, ma solo per ragioni individuali, di quella pretesa scientifica bisognosa di prove documentali, egli li ritrova nell’intreccio relazionale dove l’immaginazione si sposa con la veridicità dei luoghi, dove essi stessi si trasformano al loro apparire nella mente e nel foglio, ove il luogo stesso transustanzia sublimandosi persino in opera grafica. Ed è proprio l’ausilio del disegno a conferire all’indagine di Piero quel carattere diremmo artistico dove le regole accademiche e sintattiche, dove le procedure conformi alla disciplina si sfaldano per lasciare solo testimonianza di sè nel mondo, con la nascosta speranza di una condivisione collettiva. Scuotendo gli scettici e gli increduli Meogrossi ci ospita al banchetto del suo sogno che nei segni tracciati si trasforma invitandoci ad accedere a quel luogo sperato, di Utopia o di Eterotopia, che non esiste se non nella mente o nella cartografia come ci ricordava il bravo Farinelli qualche tempo fa.File | Dimensione | Formato | |
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