Storicamente Barcellona è una città che ha avuto un forte ruolo commerciale ed il cui dinamismo, politico, economico e sociale, è stato in gran parte dipendente dal configurarsi della città come luogo privilegiato di convergenza di flussi e di scambi. Ciò ha determinato una peculiare conformazione della struttura della città che si esprime, in particolare, in alcuni elementi primari della morfologia urbana. L’elemento di maggior rilievo rispetto all’immagine di Barcellona e, in special modo, riguardo ai grandi progetti urbani che hanno caratterizzato l’ultimo ventennio, è il fronte a mare, che comprende l’ambito costiero tra i fiumi Besos e Llobregat . Il fronte a mare di Barcellona non è mai stato, prima degli anni ’80 del XX secolo, una facciata urbana, ma soltanto un margine solidificato dal porto, dagli impianti industriali e dalle linee ferroviarie; una parte degradata fisicamente e socialmente dall’obsolescenza di molte dotazioni e dall’assenza di controllo urbanistico. Esso rappresentava però una magnifica riserva di suolo e di spazi liberi da localizzare nelle immediate vicinanze dei settori più antichi e meno serviti della città e poteva consentire una nuova interpretazione, con nuovi contenuti, della grande conurbazione cresciuta con le spalle rivolte al mare. Infatti, nonostante lungo tutto il corso della sua storia Barcellona abbia molto puntato sul suo ruolo di Capitale del Mediterraneo, il suo rapporto con il mare e con le infrastrutture ad esso connesse è stato molto controverso, fino a quando, sul finire del XX secolo, i ben noti processi di riprogettazione della città hanno contribuito a configurare uno dei più interessanti waterfront contemporanei del Mediterraneo. Altri elementi di rilievo nella morfogenesi urbana sono quelli relativi agli spazi e alle strutture del commercio ed al loro configurarsi, in tutte le epoche storiche, quali luoghi centrali delle differenti parti urbane. Tale ruolo, storicamente assunto dalle piazze o dagli edifici di mercato, viene, infatti, mantenuto, a Barcellona, anche dalle nuove grandi strutture commerciali, assumendo un carattere molto differente rispetto ad altre realtà europee. In queste ultime si assiste, infatti, ad una forte perdita di ruolo degli spazi storici del commercio, inseriti nei tessuti urbani di appartenenza e dei quali rappresentano elementi portanti sia della struttura morfologica che della vitalità urbana, in favore di “nuove” forme contemporanee di contenitori delle funzioni commerciali (supermercati, ipermercati, città-mercato). Questi nuovi luoghi del commercio, edificati inizialmente per esplicare le funzioni connesse alla vendita dei beni materiali, hanno, nell’immaginario collettivo, progressivamente assunto il ruolo di veri e propri spazi pubblici, e vengono molto spesso utilizzati in sostituzione di quelli reali già esistenti, di cui ripropongono le forme astratte deprivate però dei contenuti socio-culturali e dei legami con i tessuti urbani di appartenenza. Ciò non accade però nella Barcellona contemporanea, dove gran parte delle nuove strutture convivono armoniosamente con i circa cinquanta mercati alimentari e con le molteplici fiere e mercatini all’aperto che ancora oggi caratterizzano gran parte del commercio cittadino.
Barcellona. Una capitale del Mediterraneo tra passato e futuro / Campanella, Raffaella. - (2007), pp. 277-308.
Barcellona. Una capitale del Mediterraneo tra passato e futuro
CAMPANELLA, Raffaella
2007-01-01
Abstract
Storicamente Barcellona è una città che ha avuto un forte ruolo commerciale ed il cui dinamismo, politico, economico e sociale, è stato in gran parte dipendente dal configurarsi della città come luogo privilegiato di convergenza di flussi e di scambi. Ciò ha determinato una peculiare conformazione della struttura della città che si esprime, in particolare, in alcuni elementi primari della morfologia urbana. L’elemento di maggior rilievo rispetto all’immagine di Barcellona e, in special modo, riguardo ai grandi progetti urbani che hanno caratterizzato l’ultimo ventennio, è il fronte a mare, che comprende l’ambito costiero tra i fiumi Besos e Llobregat . Il fronte a mare di Barcellona non è mai stato, prima degli anni ’80 del XX secolo, una facciata urbana, ma soltanto un margine solidificato dal porto, dagli impianti industriali e dalle linee ferroviarie; una parte degradata fisicamente e socialmente dall’obsolescenza di molte dotazioni e dall’assenza di controllo urbanistico. Esso rappresentava però una magnifica riserva di suolo e di spazi liberi da localizzare nelle immediate vicinanze dei settori più antichi e meno serviti della città e poteva consentire una nuova interpretazione, con nuovi contenuti, della grande conurbazione cresciuta con le spalle rivolte al mare. Infatti, nonostante lungo tutto il corso della sua storia Barcellona abbia molto puntato sul suo ruolo di Capitale del Mediterraneo, il suo rapporto con il mare e con le infrastrutture ad esso connesse è stato molto controverso, fino a quando, sul finire del XX secolo, i ben noti processi di riprogettazione della città hanno contribuito a configurare uno dei più interessanti waterfront contemporanei del Mediterraneo. Altri elementi di rilievo nella morfogenesi urbana sono quelli relativi agli spazi e alle strutture del commercio ed al loro configurarsi, in tutte le epoche storiche, quali luoghi centrali delle differenti parti urbane. Tale ruolo, storicamente assunto dalle piazze o dagli edifici di mercato, viene, infatti, mantenuto, a Barcellona, anche dalle nuove grandi strutture commerciali, assumendo un carattere molto differente rispetto ad altre realtà europee. In queste ultime si assiste, infatti, ad una forte perdita di ruolo degli spazi storici del commercio, inseriti nei tessuti urbani di appartenenza e dei quali rappresentano elementi portanti sia della struttura morfologica che della vitalità urbana, in favore di “nuove” forme contemporanee di contenitori delle funzioni commerciali (supermercati, ipermercati, città-mercato). Questi nuovi luoghi del commercio, edificati inizialmente per esplicare le funzioni connesse alla vendita dei beni materiali, hanno, nell’immaginario collettivo, progressivamente assunto il ruolo di veri e propri spazi pubblici, e vengono molto spesso utilizzati in sostituzione di quelli reali già esistenti, di cui ripropongono le forme astratte deprivate però dei contenuti socio-culturali e dei legami con i tessuti urbani di appartenenza. Ciò non accade però nella Barcellona contemporanea, dove gran parte delle nuove strutture convivono armoniosamente con i circa cinquanta mercati alimentari e con le molteplici fiere e mercatini all’aperto che ancora oggi caratterizzano gran parte del commercio cittadino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.