The studies presented in these pages are part of those scientific opportunities and design at the same time, which a designer or a team properly prepared may be called upon to answer in the act of unifying solution to a long distinctly technical, such as purely static structural, and architectural formal proposal as it rarely happens. In these two buildings are new forms arising from a purely technical committee: the structural reinforcement of two buildings in a state of suffering to the static point of risking the collapse in the absence of timely corrective actions. In both cases, such as Palladio, Alberti worked through the implementation of a new "skin" that would run from volume element containing the horizontal thrusts made ​​from shells, the walls gave no sign of wanting to stand up.

Gli studi presentati in queste pagine appartengono a quelle opportunità scientifiche e progettuali allo stesso tempo, cui un progettista o un team opportunamente approntato può essere chiamato a dare risposta in quell’atto unificante di soluzione ad un tempo spiccatamente tecnica, come quella di natura strettamente statico-strutturale, e di proposta architettonico-formale come raramente accade. Con tutte le debite differenze, e per inciso, è un’operazione che fa riaffiorare prepotentemente alla memoria di chi scrive tracce degli studi accademici fatti sotto la guida di Cesare De Seta in cui operazioni di analoga motivazione hanno reso patrimonio della storia del costruire due ben altre occasioni progettuali: il tempio Malatestiano (S. Francesco) a Rimini di Leon Battista Alberti e il palazzo della Ragione a Vicenza di Andrea Palladio meglio conosciuto come “Basilica Palladiana”. In questi due edifici nuove forme sono scaturite da una commissione puramente tecnica: il rinforzo strutturale di due edifici in evidente stato di sofferenza statica al punto da rischiarne il crollo in mancanza di tempestive operazioni correttive. In entrambi i casi, tanto Alberti quanto Palladio hanno operato mediante la realizzazione di una nuova “pelle” volumetrica che funzionasse da elemento di contenimento delle spinte orizzontali operate dalle coperture, che i muri perimetrali non davano segno di voler reggere. Nel caso della Basilica, addirittura, il rinforzo si è trasformato in una successione di luoghi funzionali esterni all’antico edificio tanto da formare il portico al piano terra, da tutti oggi conosciuto e praticato, al punto da divenire esso stesso, e definitivamente, segno distintivo dell’edificio per cui la letteratura ne ha trovato la giusta collocazione come uno dei migliori esempi dell’architettura dell’umanesimo, per dirla con Rudolf Wittkower1. Si tratta di descrivere due interventi operati nel territorio del comune di Lamezia Terme in Calabria in forza di una richiesta di consulenza maturata all’interno dei rapporti che il comune ha ritenuto di instaurare con l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria ed in particolare con il Dipartimento di Meccanica e Materiali, da affiancare alle progettazioni preliminari possedute proprio per la preventiva verifica di stabilità statica degli edifici. Il primo è l’edificio dell’ex convento di San Domenico posto nell’omonima piazza interna al centro storico del comune di Lamezia, ed il secondo è l’edificio, di nessun valore storico ed architettonico, adibito a mercato coperto posto in area centrale dell’abitato di Sambiase.

Tematiche per il Recupero Architettonico e Funzionale. Un intervento per l'ex convento di San Domenico a Lamezia Terme / DI CHIO, Angelo. - 1:(2006), pp. 627-636.

Tematiche per il Recupero Architettonico e Funzionale. Un intervento per l'ex convento di San Domenico a Lamezia Terme

DI CHIO, Angelo
2006-01-01

Abstract

The studies presented in these pages are part of those scientific opportunities and design at the same time, which a designer or a team properly prepared may be called upon to answer in the act of unifying solution to a long distinctly technical, such as purely static structural, and architectural formal proposal as it rarely happens. In these two buildings are new forms arising from a purely technical committee: the structural reinforcement of two buildings in a state of suffering to the static point of risking the collapse in the absence of timely corrective actions. In both cases, such as Palladio, Alberti worked through the implementation of a new "skin" that would run from volume element containing the horizontal thrusts made ​​from shells, the walls gave no sign of wanting to stand up.
2006
88-7661-718-3
Gli studi presentati in queste pagine appartengono a quelle opportunità scientifiche e progettuali allo stesso tempo, cui un progettista o un team opportunamente approntato può essere chiamato a dare risposta in quell’atto unificante di soluzione ad un tempo spiccatamente tecnica, come quella di natura strettamente statico-strutturale, e di proposta architettonico-formale come raramente accade. Con tutte le debite differenze, e per inciso, è un’operazione che fa riaffiorare prepotentemente alla memoria di chi scrive tracce degli studi accademici fatti sotto la guida di Cesare De Seta in cui operazioni di analoga motivazione hanno reso patrimonio della storia del costruire due ben altre occasioni progettuali: il tempio Malatestiano (S. Francesco) a Rimini di Leon Battista Alberti e il palazzo della Ragione a Vicenza di Andrea Palladio meglio conosciuto come “Basilica Palladiana”. In questi due edifici nuove forme sono scaturite da una commissione puramente tecnica: il rinforzo strutturale di due edifici in evidente stato di sofferenza statica al punto da rischiarne il crollo in mancanza di tempestive operazioni correttive. In entrambi i casi, tanto Alberti quanto Palladio hanno operato mediante la realizzazione di una nuova “pelle” volumetrica che funzionasse da elemento di contenimento delle spinte orizzontali operate dalle coperture, che i muri perimetrali non davano segno di voler reggere. Nel caso della Basilica, addirittura, il rinforzo si è trasformato in una successione di luoghi funzionali esterni all’antico edificio tanto da formare il portico al piano terra, da tutti oggi conosciuto e praticato, al punto da divenire esso stesso, e definitivamente, segno distintivo dell’edificio per cui la letteratura ne ha trovato la giusta collocazione come uno dei migliori esempi dell’architettura dell’umanesimo, per dirla con Rudolf Wittkower1. Si tratta di descrivere due interventi operati nel territorio del comune di Lamezia Terme in Calabria in forza di una richiesta di consulenza maturata all’interno dei rapporti che il comune ha ritenuto di instaurare con l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria ed in particolare con il Dipartimento di Meccanica e Materiali, da affiancare alle progettazioni preliminari possedute proprio per la preventiva verifica di stabilità statica degli edifici. Il primo è l’edificio dell’ex convento di San Domenico posto nell’omonima piazza interna al centro storico del comune di Lamezia, ed il secondo è l’edificio, di nessun valore storico ed architettonico, adibito a mercato coperto posto in area centrale dell’abitato di Sambiase.
riprogettazione; involucro; ridefinizione funzionale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/8739
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