Lo studio dei fenomeni urbani, sempre più evidenti nella loro problematicità, sono diventati così delicati e pregnanti, tanto da definire il secolo che apre il terzo millennio, il secolo delle città. La complessità condiziona il fenomeno urbano, nel quale interagiscono da sempre la civitas e la polis. La città è in un continuo divenire determinato, anche, dalla propria endogena capacità di autorganizzarsi. Le molteplici interpretazioni della governance dello spazio urbano e dell’utilizzo delle città e dei suoi cambiamenti nel tempo coinvolgono il territorio e sempre più gli individui nel ruolo di abitanti. Lo studio, ha l’ambizione di affrontare le nuove problematiche emergenti, attraverso un approccio multidisciplinare (sociologia, filosofia, antropologia, economico ed urbanistico). La cultura, come elemento strategico, nel condizionare la definizione dei fenomeni urbani. Si intuisce così che il coinvolgimento dei cittadini, per una partecipazione diretta e consapevole ai problemi del governo pubblico e della programmazione urbana, consente di promuovere le strategie politiche della città. Assistiamo, in questa fase, in alcuni casi, al passaggio del potere dagli stati alle città. Nel 2050 il 66% della popolazione mondiale vivrà nelle città, che sostituiranno per diversi aspetti lo stato e svilupperanno relazioni internazionali tra di loro, diventando un preminente soggetto politico. Se si prendono in esame alcuni indicatori, tra i quali la coesione sociale e i conflitti di potere, emergono diversi problemi: dalla immigrazione alla disoccupazione giovanile, dall’impoverimento delle persone alle tensioni con la popolazione rom, dai trasporti ai rifiuti, dalle opere pubbliche progettate male all’emigrazione intellettuale. Saranno centrali i settori della mobilità, logistica, smaltimento rifiuti, energia. L’istituzione di un laboratorio Urbano di Comunità, denominato City School va nella direzione di realizzare una Scuola di nuova concezione che, alla stregua di quanto fecero nel secolo scorso le Business School per le imprese post Tayloristiche in crisi di sviluppo, possano formare le necessarie figure di Manager Urbani, capaci di affrontare con successo i problemi che si stanno delineando nei contesti cittadini. La ricerca si pone la finalità di elaborare ipotesi di lavoro integrato tra discipline, Università, enti e istituzioni territoriali, con l’obiettivo di realizzare città contemporanee sicure, intelligenti e quindi sostenibili, anche in considerazione dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria legata al Covid 19.

Laboratorio urbano strategico City School

DOMENICO PASSARELLI;
2020-01-01

Abstract

Lo studio dei fenomeni urbani, sempre più evidenti nella loro problematicità, sono diventati così delicati e pregnanti, tanto da definire il secolo che apre il terzo millennio, il secolo delle città. La complessità condiziona il fenomeno urbano, nel quale interagiscono da sempre la civitas e la polis. La città è in un continuo divenire determinato, anche, dalla propria endogena capacità di autorganizzarsi. Le molteplici interpretazioni della governance dello spazio urbano e dell’utilizzo delle città e dei suoi cambiamenti nel tempo coinvolgono il territorio e sempre più gli individui nel ruolo di abitanti. Lo studio, ha l’ambizione di affrontare le nuove problematiche emergenti, attraverso un approccio multidisciplinare (sociologia, filosofia, antropologia, economico ed urbanistico). La cultura, come elemento strategico, nel condizionare la definizione dei fenomeni urbani. Si intuisce così che il coinvolgimento dei cittadini, per una partecipazione diretta e consapevole ai problemi del governo pubblico e della programmazione urbana, consente di promuovere le strategie politiche della città. Assistiamo, in questa fase, in alcuni casi, al passaggio del potere dagli stati alle città. Nel 2050 il 66% della popolazione mondiale vivrà nelle città, che sostituiranno per diversi aspetti lo stato e svilupperanno relazioni internazionali tra di loro, diventando un preminente soggetto politico. Se si prendono in esame alcuni indicatori, tra i quali la coesione sociale e i conflitti di potere, emergono diversi problemi: dalla immigrazione alla disoccupazione giovanile, dall’impoverimento delle persone alle tensioni con la popolazione rom, dai trasporti ai rifiuti, dalle opere pubbliche progettate male all’emigrazione intellettuale. Saranno centrali i settori della mobilità, logistica, smaltimento rifiuti, energia. L’istituzione di un laboratorio Urbano di Comunità, denominato City School va nella direzione di realizzare una Scuola di nuova concezione che, alla stregua di quanto fecero nel secolo scorso le Business School per le imprese post Tayloristiche in crisi di sviluppo, possano formare le necessarie figure di Manager Urbani, capaci di affrontare con successo i problemi che si stanno delineando nei contesti cittadini. La ricerca si pone la finalità di elaborare ipotesi di lavoro integrato tra discipline, Università, enti e istituzioni territoriali, con l’obiettivo di realizzare città contemporanee sicure, intelligenti e quindi sostenibili, anche in considerazione dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria legata al Covid 19.
2020
9788899237264
governance, spazio urbano, partecipazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/96399
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