Il testo è incentrato sull’approccio verso l’antichità greco-romana di Gianfrancesco Pico della Mirandola e sul poema didascalico, scritto nel 1512, noto come De Venere et Cupidine expellendis, ispirato dalla presenza della Venus Felix nel Cortile del Belvedere.

Recensione a Inter animalia venereo cupidineoque nemori assueta: il cortile del Belvedere in due lettere di Gianfrancesco Pico della Mirandola di Marco Piana, in Studi Rinascimentali, 18 (2020) III, pp.53-64 / Quattrocchi, Angela. - In: RR. ROMA NEL RINASCIMENTO. - ISSN 2036-2463. - XXXVI:(2021), pp. 202-203.

Recensione a Inter animalia venereo cupidineoque nemori assueta: il cortile del Belvedere in due lettere di Gianfrancesco Pico della Mirandola di Marco Piana, in Studi Rinascimentali, 18 (2020) III, pp.53-64.

Quattrocchi Angela
2021-01-01

Abstract

Il testo è incentrato sull’approccio verso l’antichità greco-romana di Gianfrancesco Pico della Mirandola e sul poema didascalico, scritto nel 1512, noto come De Venere et Cupidine expellendis, ispirato dalla presenza della Venus Felix nel Cortile del Belvedere.
2021
antichità, paganesimo, Cortile del Belvedere
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