La pubblicazione, che raccoglie le opere architettoniche esposte alla mostra "Architetti italiani under 50, ricerca, formazione, progetto di Architettura" promossa dalla Triennale di Milano nel 2005, si configurata come il primo tentativo d’individuare opere realizzate significative e identificative di un panorama regionale legato strettamente alle Università di provenienza in un rapporto tra formazione, ricerca e sperimentazione progettuale. Tra le opere esposte e pubblicate vi è il progetto di una Piazza-Fontana sul Torrente Ierapotamo, a Polistena (RC) di R. Marina Tornatora, selezionato da un comitato scientifico della facoltà di Architettura di Reggio Calabria insieme ad altre 4 opere rappresentative di autori laureati all’Università Mediterranea. Il Catalogo raccoglie i materiali esposti collocandoli in sezioni regionali in un confronto nazionale tra scuole, contesti e produzioni architettoniche. La sezione della Calabria è introdotta dalla prof. Laura Thermes che tra l’altro sottolinea come nelle opere selezionate “… si riscontra la presenza determinante di un realismo critico, non certo imposto dalle difficoltà insite nel contesto calabro-siculo, ma consapevolmente scelto come orizzonte problematico da contrapporre sia alle evasioni oggi tanto diffuse verso il mondo dell’immagine, sia alle derive altrettanto frequenti verso quelle semplificazioni tecnicizzanti il cui esito consiste, nel migliore dei casi, nella produzione di architetture atopiche e generiche”; ed ancora sull’opera delle Piazza parla di “... tensione essenzialista di Marina Tornatora, nella quale chi scrive trova un’eco del proprio modo di intendere la composizione”. L’opera della Piazza-Fontana è presentata da un saggio di Antonino Marino che scrive: “…Se dal punto di vista urbanistico la soluzione adottata, attraverso la riqualificazione del margine del Viale […] opera una ricucitura dei due tessuti edilizi, dal punto di vista del significato la soluzione opera una sorta di «rifondazione urbana» di questa parte di città dando «centralità» e «valore simbolico» ad un luogo una volta marginale. […] Nel panorama delle città meridionali la fontana di Polistena è ancora un esempio raro, ma dimostra che trasformare un’area marginale in un luogo dai caratteri chiari e riconoscili è un’operazione possibile quando le capacità dell’architetto si spostano sull’impegno civile”. L’intervento interpreta il progetto dello spazio pubblico come momento di “architettura”, riconoscibile per il grado di coinvolgimento spaziale, per l’interessamento delle tre dimensioni anche alla scala di spazio aperto e per il rapporto con il contesto.

Architetti Italiani under 50 - Ricerca, formazione, Progetto di Architettura / Tornatora, Rosa Marina. - (2005).

Architetti Italiani under 50 - Ricerca, formazione, Progetto di Architettura

TORNATORA, Rosa Marina
2005-01-01

Abstract

La pubblicazione, che raccoglie le opere architettoniche esposte alla mostra "Architetti italiani under 50, ricerca, formazione, progetto di Architettura" promossa dalla Triennale di Milano nel 2005, si configurata come il primo tentativo d’individuare opere realizzate significative e identificative di un panorama regionale legato strettamente alle Università di provenienza in un rapporto tra formazione, ricerca e sperimentazione progettuale. Tra le opere esposte e pubblicate vi è il progetto di una Piazza-Fontana sul Torrente Ierapotamo, a Polistena (RC) di R. Marina Tornatora, selezionato da un comitato scientifico della facoltà di Architettura di Reggio Calabria insieme ad altre 4 opere rappresentative di autori laureati all’Università Mediterranea. Il Catalogo raccoglie i materiali esposti collocandoli in sezioni regionali in un confronto nazionale tra scuole, contesti e produzioni architettoniche. La sezione della Calabria è introdotta dalla prof. Laura Thermes che tra l’altro sottolinea come nelle opere selezionate “… si riscontra la presenza determinante di un realismo critico, non certo imposto dalle difficoltà insite nel contesto calabro-siculo, ma consapevolmente scelto come orizzonte problematico da contrapporre sia alle evasioni oggi tanto diffuse verso il mondo dell’immagine, sia alle derive altrettanto frequenti verso quelle semplificazioni tecnicizzanti il cui esito consiste, nel migliore dei casi, nella produzione di architetture atopiche e generiche”; ed ancora sull’opera delle Piazza parla di “... tensione essenzialista di Marina Tornatora, nella quale chi scrive trova un’eco del proprio modo di intendere la composizione”. L’opera della Piazza-Fontana è presentata da un saggio di Antonino Marino che scrive: “…Se dal punto di vista urbanistico la soluzione adottata, attraverso la riqualificazione del margine del Viale […] opera una ricucitura dei due tessuti edilizi, dal punto di vista del significato la soluzione opera una sorta di «rifondazione urbana» di questa parte di città dando «centralità» e «valore simbolico» ad un luogo una volta marginale. […] Nel panorama delle città meridionali la fontana di Polistena è ancora un esempio raro, ma dimostra che trasformare un’area marginale in un luogo dai caratteri chiari e riconoscili è un’operazione possibile quando le capacità dell’architetto si spostano sull’impegno civile”. L’intervento interpreta il progetto dello spazio pubblico come momento di “architettura”, riconoscibile per il grado di coinvolgimento spaziale, per l’interessamento delle tre dimensioni anche alla scala di spazio aperto e per il rapporto con il contesto.
2005
88-317-8733-0
spazio pubblico; stratificazione; identità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/22933
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