Nuova vita ai fanghi: “studio e progettazione di tecniche innovative per il recupero energetico ed ambientale di un impianto di depurazione”

The research work carried out starts from the concept of changing the historical custom, paying attention and engaging the research activity on the "problem of sewage sludge". The disposal of sludge in landfills is increasingly complicated as, by now, the latter is seen as the final solution to a more complex waste treatment cycle (not for nothing, even if with some exceptions, Directive 1999/31 / CE, implemented in Italy with Legislative Decree 36/2003 and subsequent amendments, substantially prohibits the transfer of sewage sludge to landfills). The solution to the problem is far from simple and requires for its resolution a general criterion, which is based on the maximization of the existing structures through the calculation of indices (functional indexes) and the verification of the functionality of the various compartments present in the plant. Exclusively after the implementation of these tests and on the basis of their results, the possible adoption of techniques useful for reducing the quantity of sludge (either at the origin or before the final award) can be taken into consideration. In order to identify the best minimization and / or management technique, it is necessary to proceed to an evaluation that allows to verify the technical-economic sustainability of the hypothesized solution (s). Finally, the possibility of recovering material and / or energy from sludge must be assessed, as indicated by the Unico Ambientale text (Legislative Decree 152/2006). The general approach cannot do without accurate planning and programming in the area

Il lavoro di ricerca condotto parte dal concetto di cambiare la consuetudine storica, ponendo l’attenzione ed impegnando l’attività di ricerca sulla “problematica dei fanghi di depurazione”. Lo smaltimento in discarica dei fanghi è sempre più complicato in quanto, ormai, quest’ultima viene vista come la soluzione finale di un più complesso ciclo di trattamento dei rifiuti (non per niente, anche se con alcune deroghe, la Direttiva 1999/31/CE, recepita in Italia col D.lgs. 36/2003 e s.m.i., sostanzialmente vieta il conferimento dei fanghi di depurazione in discarica). La soluzione del problema è tutt’altro che semplice e richiede per la sua risoluzione un criterio generale, che si basa sulla massimizzazione delle strutture esistenti mediante il calcolo di indici (indici di funzionalità) e la verifica della funzionalità dei vari comparti presenti in impianto. Esclusivamente dopo l’attuazione di queste prove e sulla base dei loro risultati, può essere presa in considerazione la possibile adozione di tecniche utili a ridurre la quantità di fango (o all’origine o prima del conferimento finale). Allo scopo di individuare la migliore tecnica di minimizzazione e/o di gestione, è necessario procedere ad una valutazione che consenta di verificare la sostenibilità tecnico-economica della/e soluzione/i ipotizzata/e. Infine, deve essere valutata la possibilità di recuperare materia e/o energia dai fanghi, così come indicato dal testo Unico Ambientale (D.lgs. 152/2006). L’approccio di tipo generale non può prescindere da una accurata pianificazione e programmazione sul territorio