Reggio Calabria suffered two devastating earthquakes, just over one century apart: 1783 and 1908. Giovan Battista Mori’s reconstruction project maintained the principal historical urban structures – the castle and the cathedral, but this did not happen for subsequent town plans. Above all, the castle was later seen as a useless and uncomfortable presence, due to its irregular perimeter and orientation, within a city that aimed to rectify and square its streets and blocks. A first proposal for demolition – to continue the checkerboard pattern and rehabilitate slum housing – was advanced in the 1860s, marking the start of a debate between the supporters of full demolition or total or at least partial re-use, which ended in the latter. The earthquake of 1908 forced them to reopen the debate, but it ended with the partial demolition of the bulky structures.

Reggio Calabria subì due devastanti sismi a distanza di poco più di un secolo: 1783 e 1908. Se l’iniziale progetto di ricostruzione di Giovan Battista Mori si premurò di mantenere intatti i principali nodi storici urbani, come il castello e la cattedrale, così non fu per i piani successivi. Il castello, soprattutto, venne visto come una presenza inutile e scomoda per la sua irregolarità di perimetro e orientamento, all’interno di una città che procedeva a rettificare e squadrare le sue strade e i suoi isolati. Una prima proposta di demolizione, atta a proseguire lo schema a scacchiera verso monte e risanare quartieri ormai malsani, fu avanzata negli anni sessanta dell’Ottocento, dando l’avvio a un dibattito tra fautori della demolizione e sostenitori di un possibile riuso, totale o almeno parziale, che si concluse a favore di questi ultimi. Il sisma del 1908 costrinse a riaprire la questione che stavolta, però, si concluse con una parziale demolizione delle ingombranti strutture.

«Quel fortilizio tra poco sparirà». Il dibattito sul castello di Reggio Calabria nella ricostruzione post-sisma

Giuseppina Scamardì
2021-01-01

Abstract

Reggio Calabria suffered two devastating earthquakes, just over one century apart: 1783 and 1908. Giovan Battista Mori’s reconstruction project maintained the principal historical urban structures – the castle and the cathedral, but this did not happen for subsequent town plans. Above all, the castle was later seen as a useless and uncomfortable presence, due to its irregular perimeter and orientation, within a city that aimed to rectify and square its streets and blocks. A first proposal for demolition – to continue the checkerboard pattern and rehabilitate slum housing – was advanced in the 1860s, marking the start of a debate between the supporters of full demolition or total or at least partial re-use, which ended in the latter. The earthquake of 1908 forced them to reopen the debate, but it ended with the partial demolition of the bulky structures.
2021
978-88-99930-06-6
Reggio Calabria subì due devastanti sismi a distanza di poco più di un secolo: 1783 e 1908. Se l’iniziale progetto di ricostruzione di Giovan Battista Mori si premurò di mantenere intatti i principali nodi storici urbani, come il castello e la cattedrale, così non fu per i piani successivi. Il castello, soprattutto, venne visto come una presenza inutile e scomoda per la sua irregolarità di perimetro e orientamento, all’interno di una città che procedeva a rettificare e squadrare le sue strade e i suoi isolati. Una prima proposta di demolizione, atta a proseguire lo schema a scacchiera verso monte e risanare quartieri ormai malsani, fu avanzata negli anni sessanta dell’Ottocento, dando l’avvio a un dibattito tra fautori della demolizione e sostenitori di un possibile riuso, totale o almeno parziale, che si concluse a favore di questi ultimi. Il sisma del 1908 costrinse a riaprire la questione che stavolta, però, si concluse con una parziale demolizione delle ingombranti strutture.
Reggio Calabria, Castle, 19th century.
Reggio Calabria, castello, XIX secolo
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