L’esperienza estetico-figurativa affidata all’osservazione è un modo di conoscere e interpretare la realtà fisica che ci circonda. La lettura percettiva consente di valutare la qualità dei luoghi nella loro espressione figurativa e di partecipare alla loro comprensione. Questo tipo di percezione, principalmente intuitiva, conduce a confrontare le espressioni figurative dei luoghi e verificare modificazioni, cambiamenti e trasformazioni avvenuti nel tempo. Ma il disagio di una comprensione parziale, altamente soggettiva e caotica, fa riflettere il flâneur di Hallberg che manifesta immensa difficoltà di fronte al caos di informazioni a cui si è sottoposti: «Credo che esista un caos dato dal fatto che il mondo sfugge continuamente alla nostra comprensione. Per quanto ne sappiamo c’è sempre di più da sapere. Ci sono diversi modi di organizzare le cose, diversi modi di vederle […] Tuttavia le cose e l’esistenza creano sempre più disegni, ma credo ci voglia un’attenzione extra-sensioriale per coglierle tutte» (Hallberg, 2002: 150). Di fronte al caos, è utile, nel racconto come nella rappresentazione grafica, avvalersi di strumenti capaci di “organizzare le cose” per individuarne l’identità, la riconoscibilità e predisporle al progetto.

Mapping the city: esperienze figurative dello spazio urbano

Paola Raffa
2021-01-01

Abstract

L’esperienza estetico-figurativa affidata all’osservazione è un modo di conoscere e interpretare la realtà fisica che ci circonda. La lettura percettiva consente di valutare la qualità dei luoghi nella loro espressione figurativa e di partecipare alla loro comprensione. Questo tipo di percezione, principalmente intuitiva, conduce a confrontare le espressioni figurative dei luoghi e verificare modificazioni, cambiamenti e trasformazioni avvenuti nel tempo. Ma il disagio di una comprensione parziale, altamente soggettiva e caotica, fa riflettere il flâneur di Hallberg che manifesta immensa difficoltà di fronte al caos di informazioni a cui si è sottoposti: «Credo che esista un caos dato dal fatto che il mondo sfugge continuamente alla nostra comprensione. Per quanto ne sappiamo c’è sempre di più da sapere. Ci sono diversi modi di organizzare le cose, diversi modi di vederle […] Tuttavia le cose e l’esistenza creano sempre più disegni, ma credo ci voglia un’attenzione extra-sensioriale per coglierle tutte» (Hallberg, 2002: 150). Di fronte al caos, è utile, nel racconto come nella rappresentazione grafica, avvalersi di strumenti capaci di “organizzare le cose” per individuarne l’identità, la riconoscibilità e predisporle al progetto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/111521
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