Cadute le proposte più ambiziose di riforma del giudizio di appello, si suggerisce uno sguardo d’insieme alla disciplina vigente, unita ai ritocchi imminenti, per metterne in evidenza l’impianto sistematico, forse ingiustamente sottovalutato e invece coerentemente teso a limitare i poteri delle parti e a incrementarne gli oneri, nella prospettiva di un più puntuale controllo su eventuali errori del giudice nella decisione della controversia. Sullo sfondo non c’è solo l’esigenza di un processo più rapido, ma l’idea dello specifico valore cognitivo della dialettica processuale che, a partire dalla sentenza di primo grado, si sviluppa nei giudizi di impugnazione.

L'appello e la logica del controllo. Dalla (mancata) riforma al sistema vigente

Capone
2021-01-01

Abstract

Cadute le proposte più ambiziose di riforma del giudizio di appello, si suggerisce uno sguardo d’insieme alla disciplina vigente, unita ai ritocchi imminenti, per metterne in evidenza l’impianto sistematico, forse ingiustamente sottovalutato e invece coerentemente teso a limitare i poteri delle parti e a incrementarne gli oneri, nella prospettiva di un più puntuale controllo su eventuali errori del giudice nella decisione della controversia. Sullo sfondo non c’è solo l’esigenza di un processo più rapido, ma l’idea dello specifico valore cognitivo della dialettica processuale che, a partire dalla sentenza di primo grado, si sviluppa nei giudizi di impugnazione.
2021
Appello
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/112420
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