Per comprendere il ruolo e il significato dell’Agenda Urbana Europea è indispensabile contestualizzarne l’ufficializzazione all’interno di un percorso di acquisizione, da parte dell’Unione Europea, della consapevolezza dell’importanza e del ruolo che le città hanno nel processo di sviluppo dell’intero Continente. Sin dagli inizi degli anni ’90, attraverso alcuni documenti della Commissione (CEC,1994), emerge l’aspetto dicotomico delle città considerate luogo di opportunità per lo sviluppo economico, l’innovazione tecnologica e i servizi e nel contempo luogo di congestione, inquinamento, declino industriale, esclusione sociale (Tedesco, 2002). Alla consapevolezza di questa duplicità di aspetti che caratterizza le Aree Urbane si è man mano affiancata anche la certezza, come scrive Capuano, che le stesse «rappresentano anche i punti da cui partire per attuare politiche adeguate ad affrontare con successo tali contraddizioni». (Capuano 2016, pp.14-17). Ecco allora che è possibile comprendere il perché di un’Agenda Urbana Europea che, in un contesto in cui, nelle aree urbane vive oggi il 73% della popolazione europea, si genera l’80% circa del PIL e si consuma sino al 70% dell’energia dell’Unione, dovrebbe promuovere investimenti sostenibili, intelligenti ed inclusivi in modo da rafforzare il ruolo delle città. (Risoluzione Parlamento Europeo, 2011). Questa condizione generale del contesto europeo pone dunque le città in una posizione di maggiore responsabilità, volte alla risoluzione dei problemi e delle sfide sempre più complesse che le assillano; promuovere l’affermazione del loro ruolo significa dunque determinare il futuro sviluppo economico, sociale e territoriale dell’intera Unione Europea. L’articolo ripercorre, nel primo paragrafo, l’iter trentennale che ha condotto alla stesura dell’Agenda Urbana, mettendo in evidenza come i temi prioritari di cui si compone la stessa nascono proprio nelle esperienze passate dell’UE; sulla struttura, i contenuti e gli obiettivi dell’Agenda si sofferma il secondo; il terzo approfondisce l’attuale stato di avanzamento del lavoro svolto dai partenariati, con una particolare attenzione per il Piano di Azione “Riduzione del Consumo di suolo e Nature Based Solutions”; si conclude, nell’ultimo paragrafo, con alcune considerazioni sui risultati ottenuti nella prima fase di attuazione dell’Agenda, a quasi cinque anni dalla sua approvazione.
AGENDA URBANA EUROPEA E AREE URBANE NELLE POLITICHE DELL’UE / Barresi, Alessandra. - In: URBANISTICA INFORMAZIONI. - ISSN 2239-4222. - n.306:(2022), pp. 143-145.
AGENDA URBANA EUROPEA E AREE URBANE NELLE POLITICHE DELL’UE
Alessandra Barresi
2022-01-01
Abstract
Per comprendere il ruolo e il significato dell’Agenda Urbana Europea è indispensabile contestualizzarne l’ufficializzazione all’interno di un percorso di acquisizione, da parte dell’Unione Europea, della consapevolezza dell’importanza e del ruolo che le città hanno nel processo di sviluppo dell’intero Continente. Sin dagli inizi degli anni ’90, attraverso alcuni documenti della Commissione (CEC,1994), emerge l’aspetto dicotomico delle città considerate luogo di opportunità per lo sviluppo economico, l’innovazione tecnologica e i servizi e nel contempo luogo di congestione, inquinamento, declino industriale, esclusione sociale (Tedesco, 2002). Alla consapevolezza di questa duplicità di aspetti che caratterizza le Aree Urbane si è man mano affiancata anche la certezza, come scrive Capuano, che le stesse «rappresentano anche i punti da cui partire per attuare politiche adeguate ad affrontare con successo tali contraddizioni». (Capuano 2016, pp.14-17). Ecco allora che è possibile comprendere il perché di un’Agenda Urbana Europea che, in un contesto in cui, nelle aree urbane vive oggi il 73% della popolazione europea, si genera l’80% circa del PIL e si consuma sino al 70% dell’energia dell’Unione, dovrebbe promuovere investimenti sostenibili, intelligenti ed inclusivi in modo da rafforzare il ruolo delle città. (Risoluzione Parlamento Europeo, 2011). Questa condizione generale del contesto europeo pone dunque le città in una posizione di maggiore responsabilità, volte alla risoluzione dei problemi e delle sfide sempre più complesse che le assillano; promuovere l’affermazione del loro ruolo significa dunque determinare il futuro sviluppo economico, sociale e territoriale dell’intera Unione Europea. L’articolo ripercorre, nel primo paragrafo, l’iter trentennale che ha condotto alla stesura dell’Agenda Urbana, mettendo in evidenza come i temi prioritari di cui si compone la stessa nascono proprio nelle esperienze passate dell’UE; sulla struttura, i contenuti e gli obiettivi dell’Agenda si sofferma il secondo; il terzo approfondisce l’attuale stato di avanzamento del lavoro svolto dai partenariati, con una particolare attenzione per il Piano di Azione “Riduzione del Consumo di suolo e Nature Based Solutions”; si conclude, nell’ultimo paragrafo, con alcune considerazioni sui risultati ottenuti nella prima fase di attuazione dell’Agenda, a quasi cinque anni dalla sua approvazione.File | Dimensione | Formato | |
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