Sulla rappresentazione in prospettiva sembravano avvincenti le interpretazioni delle presunte ‘trasgressioni’ compiute dagli artisti del Cinquecento dopo la codificazione delle regole per l’applicazione del metodo. Le sperimentazioni sulla policentricità di alcune rappresentazioni pittoriche sembravano lecite violazioni rispetto alla monocentricità, vista tuttavia come una pura astrazione dalla realtà. Nei tre secoli successivi, i disegni di architettura realizzati con l’impiego della prospettiva perlopiù mostrano il permanere dell’equilibrio delle composizioni, laddove si accentua la monumentalità degli edifici oltre alla rigorosa costruzione dello spazio. Un profondo cambiamento nel settore della rappresentazione, relativamente all’impiego dei metodi e delle tecniche grafiche, si registra a partire dagli inizi del XX secolo e pertanto*, si evidenzia che la produzione degli esponenti dei movimenti di avanguardia, suggerendo profonde modificazioni nei sistemi e nelle tecniche di rappresentazione, ha individuato elementi determinanti per la nuova grammatica e sintassi del disegno di progetto. Nei disegni di architettura si osserva che probabilmente la prospettiva dava enfasi al processo di invenzione, poiché la creatività nell’ideazione di nuove spazialità era al centro dell’interesse di ognuno dei protagonisti del periodo. Le prospettive avvaloravano le sperimentazioni sulle forme degli spazi, sulle profondità ed elevazioni, sugli elementi costruttivi e i materiali, sui trattamenti delle superfici e le eventuali soluzioni decorative. Lo spostamento del punto di vista dalla posizione centrale a quella d’angolo dunque poteva ulteriormente evidenziare aspetti singolari delle architetture progettate. Per gli esponenti del Razionalismo, autori delle rappresentazioni di architettura selezionate, la variabilità d’impostazione del punto di vista si è tradotta nella possibilità di inventare spazi e rappresentarli efficacemente coniugando razionalità con eleganza, funzionalità con armonia.

Disegni eretici degli architetti razionalisti. Prospettive e assonometrie per la rappresentazione del progetto/Rationalist movement architects’ heretical drawings. Designing by architectural perspectives and axonometric

Curti, Gabriella
2022-01-01

Abstract

Sulla rappresentazione in prospettiva sembravano avvincenti le interpretazioni delle presunte ‘trasgressioni’ compiute dagli artisti del Cinquecento dopo la codificazione delle regole per l’applicazione del metodo. Le sperimentazioni sulla policentricità di alcune rappresentazioni pittoriche sembravano lecite violazioni rispetto alla monocentricità, vista tuttavia come una pura astrazione dalla realtà. Nei tre secoli successivi, i disegni di architettura realizzati con l’impiego della prospettiva perlopiù mostrano il permanere dell’equilibrio delle composizioni, laddove si accentua la monumentalità degli edifici oltre alla rigorosa costruzione dello spazio. Un profondo cambiamento nel settore della rappresentazione, relativamente all’impiego dei metodi e delle tecniche grafiche, si registra a partire dagli inizi del XX secolo e pertanto*, si evidenzia che la produzione degli esponenti dei movimenti di avanguardia, suggerendo profonde modificazioni nei sistemi e nelle tecniche di rappresentazione, ha individuato elementi determinanti per la nuova grammatica e sintassi del disegno di progetto. Nei disegni di architettura si osserva che probabilmente la prospettiva dava enfasi al processo di invenzione, poiché la creatività nell’ideazione di nuove spazialità era al centro dell’interesse di ognuno dei protagonisti del periodo. Le prospettive avvaloravano le sperimentazioni sulle forme degli spazi, sulle profondità ed elevazioni, sugli elementi costruttivi e i materiali, sui trattamenti delle superfici e le eventuali soluzioni decorative. Lo spostamento del punto di vista dalla posizione centrale a quella d’angolo dunque poteva ulteriormente evidenziare aspetti singolari delle architetture progettate. Per gli esponenti del Razionalismo, autori delle rappresentazioni di architettura selezionate, la variabilità d’impostazione del punto di vista si è tradotta nella possibilità di inventare spazi e rappresentarli efficacemente coniugando razionalità con eleganza, funzionalità con armonia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/133828
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