The critical analysis of the architects’ handwriting has never received the in-depth analysis it deserved. For an architect, the act of handwriting can have two outcomes: a text without images, transcription of a verbal thought; a text that accompanies the images, integrates them and expands their meaning. In the first case, the analysis of writing falls within the scope of graphology. This discipline, despite the existence of historically consolidated schools (such as the Italian one, which refers to the work of Girolamo Moretti), is not considered scientific, as the validity of the methods of analysis used is not demonstrable. In any case, the method proposed by Moretti does not specifically address the characteristics of the architect’s handwriting; he associates it with that of other visual artists or with that of the engineer. In the latter, the handwriting is integrated into the image and its analysis is fully part of the iconographic studies. We will indicate these forms of handwriting-drawing with the term ‘graphism’. First, it is necessary to distinguish ‘autographic’ graphisms from ‘allographic’ graphisms. The first are addressed to the author himself; the latter, although made freehand, are intended for an external audience. Therefore, they have a more explicitly declaratory value. Regarding the function of handwriting in relation to freehand drawing we can distinguish: ‘didactic’ functions (handwriting adds information to an already completed drawing); ‘integrative’ functions (handwriting adds information that the drawing cannot provide); ‘rhetorical’ functions (handwriting emphasizes an author’s judgment in relation to the drawing or highlights a particular quality). A particular case of graphism is the calligram, in which the image and the handwriting are so intimately connected as to constitute an inseparable sinol. Through this essay we will try to suggest a method for a first systematization of the handwriting accompanying the freehand architectural drawing, to subsequently be able to develop appropriate analyses depending on the type of graphism examined.

L’analisi critica della scrittura degli architetti non ha mai ricevuto l’approfondimento che avrebbe meritato. Per un architetto, l’atto di scrivere può avere due esiti materiali: un testo privo di immagini, trascrizione di un pensiero verbale; un testo che si accompagna alle immagini, le integra e ne amplia il significato. Nel primo caso, l’analisi della scrittura rientra nell’ambito della grafologia. Questa disciplina, nonostante l’esistenza di scuole storicamente consolidate (come quella italiana, che fa riferimento all’opera di Girolamo Moretti), non è considerata scientifica in quanto la validità dei metodi di analisi utilizzati non risulta dimostrabile. In ogni caso, il metodo proposto da Moretti non tratta in modo specifico le caratteristiche della scrittura dell’architetto; a volte la associa quella degli altri artisti figurativi, altre volte a quella dell’ingegnere. Nel secondo caso la scrittura è integrata all’immagine e la sua analisi rientra a pieno titolo nell’ambito degli studi iconografici. Per indicare tali forme di scritto-grafia useremo il termine “grafismo”. Occorre innanzitutto distinguere i grafismi “autografi” da quelli “allografi”. I primi sono rivolti all’autore stesso; i secondi, pur essendo realizzati a mano libera, sono destinati a persone diverse rispetto all’autore e, quindi, hanno un valore più esplicitamente declaratorio. Per quanto riguarda la “funzione” della scrittura rispetto al disegno a mano libera possiamo distinguere: funzioni “didascaliche” (la scrittura aggiunge informazioni a un disegno già compiuto in sé); funzioni “integrative” (la scrittura aggiunge informazioni che il disegno non può fornire); funzioni “iperboliche” (la scrittura enfatizza un giudizio dell’autore in relazione al disegno o ne mette in evidenza una particolare qualità). Un caso particolare di grafismo è costituito dal “calligramma”. In esso l’immagine e il testo sono così intimamente connessi da costituire un sinolo inscindibile. Attraverso questo contributo proveremo a suggerire un metodo per una prima sistematizzazione delle scritture a corredo del disegno autografo d’architettura, in modo da potere successivamente sviluppare analisi appropriate a seconda del tipo di grafismo preso in esame.

Scritture d’architetti. L’alleanza verbo-iconica/Handwritings of Architects. The Verbal-Iconic Alliance / Colistra, Daniele. - In: XY. - ISSN 2499-8338. - 11-12:(2021), pp. 62-73.

Scritture d’architetti. L’alleanza verbo-iconica/Handwritings of Architects. The Verbal-Iconic Alliance

Daniele Colistra
2021-01-01

Abstract

The critical analysis of the architects’ handwriting has never received the in-depth analysis it deserved. For an architect, the act of handwriting can have two outcomes: a text without images, transcription of a verbal thought; a text that accompanies the images, integrates them and expands their meaning. In the first case, the analysis of writing falls within the scope of graphology. This discipline, despite the existence of historically consolidated schools (such as the Italian one, which refers to the work of Girolamo Moretti), is not considered scientific, as the validity of the methods of analysis used is not demonstrable. In any case, the method proposed by Moretti does not specifically address the characteristics of the architect’s handwriting; he associates it with that of other visual artists or with that of the engineer. In the latter, the handwriting is integrated into the image and its analysis is fully part of the iconographic studies. We will indicate these forms of handwriting-drawing with the term ‘graphism’. First, it is necessary to distinguish ‘autographic’ graphisms from ‘allographic’ graphisms. The first are addressed to the author himself; the latter, although made freehand, are intended for an external audience. Therefore, they have a more explicitly declaratory value. Regarding the function of handwriting in relation to freehand drawing we can distinguish: ‘didactic’ functions (handwriting adds information to an already completed drawing); ‘integrative’ functions (handwriting adds information that the drawing cannot provide); ‘rhetorical’ functions (handwriting emphasizes an author’s judgment in relation to the drawing or highlights a particular quality). A particular case of graphism is the calligram, in which the image and the handwriting are so intimately connected as to constitute an inseparable sinol. Through this essay we will try to suggest a method for a first systematization of the handwriting accompanying the freehand architectural drawing, to subsequently be able to develop appropriate analyses depending on the type of graphism examined.
2021
L’analisi critica della scrittura degli architetti non ha mai ricevuto l’approfondimento che avrebbe meritato. Per un architetto, l’atto di scrivere può avere due esiti materiali: un testo privo di immagini, trascrizione di un pensiero verbale; un testo che si accompagna alle immagini, le integra e ne amplia il significato. Nel primo caso, l’analisi della scrittura rientra nell’ambito della grafologia. Questa disciplina, nonostante l’esistenza di scuole storicamente consolidate (come quella italiana, che fa riferimento all’opera di Girolamo Moretti), non è considerata scientifica in quanto la validità dei metodi di analisi utilizzati non risulta dimostrabile. In ogni caso, il metodo proposto da Moretti non tratta in modo specifico le caratteristiche della scrittura dell’architetto; a volte la associa quella degli altri artisti figurativi, altre volte a quella dell’ingegnere. Nel secondo caso la scrittura è integrata all’immagine e la sua analisi rientra a pieno titolo nell’ambito degli studi iconografici. Per indicare tali forme di scritto-grafia useremo il termine “grafismo”. Occorre innanzitutto distinguere i grafismi “autografi” da quelli “allografi”. I primi sono rivolti all’autore stesso; i secondi, pur essendo realizzati a mano libera, sono destinati a persone diverse rispetto all’autore e, quindi, hanno un valore più esplicitamente declaratorio. Per quanto riguarda la “funzione” della scrittura rispetto al disegno a mano libera possiamo distinguere: funzioni “didascaliche” (la scrittura aggiunge informazioni a un disegno già compiuto in sé); funzioni “integrative” (la scrittura aggiunge informazioni che il disegno non può fornire); funzioni “iperboliche” (la scrittura enfatizza un giudizio dell’autore in relazione al disegno o ne mette in evidenza una particolare qualità). Un caso particolare di grafismo è costituito dal “calligramma”. In esso l’immagine e il testo sono così intimamente connessi da costituire un sinolo inscindibile. Attraverso questo contributo proveremo a suggerire un metodo per una prima sistematizzazione delle scritture a corredo del disegno autografo d’architettura, in modo da potere successivamente sviluppare analisi appropriate a seconda del tipo di grafismo preso in esame.
autography, freehand drawing, graphism
autografia, disegno a mano libera, grafismo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/133866
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