The contribution draws attention to those analogies between the desert and celestial bodies that have always fuelled the construction of the imaginary cosmic landscape. The study of design proposals for extraterrestrial habitats and settlements enables the identification of recurring settlement models where the desert continues to serve as a laboratory for experimentation in space architecture. The dialogue between design and exceptional environmental conditions becomes an expression of a “natural” idea of ecology which, going beyond the mere search for technical solutions, frees itself from the “superfluous” and becomes a theoretical tool and operational material.

Il contributo riflette su quelle analogie tra deserto e corpi celesti che da sempre hanno alimentato la costruzione dell’immagina-rio del paesaggio cosmico. Lo studio delle proposte progettuali di habitat e settlement extraterrestri consente di tracciare una lettura dei modelli insediativi ricorrenti dove il deserto rappresenta ancora un laboratorio di sperimentazione dell’architettura spaziale. Il dialogo tra progetto e condizioni ambien-tali eccezionali diventa espressione di una “naturale” idea di ecologia che, superando la sola ricerca di soluzioni tecniche, si libera dal “superfluo” e diventa strumento teorico e materiale operativo.

Abitare l'inabitabile. I deserti dello Spazio / Tornatora, Rosa Marina; D'Amico, Giacomo. - In: OFFICINA. - ISSN 2384-9029. - No. 46 (2024): Desert:(2024), pp. 60-69. [10.57623/2384-9029.2024.46.60-69]

Abitare l'inabitabile. I deserti dello Spazio.

Tornatora Marina
;
Giacomo D'Amico
2024-01-01

Abstract

The contribution draws attention to those analogies between the desert and celestial bodies that have always fuelled the construction of the imaginary cosmic landscape. The study of design proposals for extraterrestrial habitats and settlements enables the identification of recurring settlement models where the desert continues to serve as a laboratory for experimentation in space architecture. The dialogue between design and exceptional environmental conditions becomes an expression of a “natural” idea of ecology which, going beyond the mere search for technical solutions, frees itself from the “superfluous” and becomes a theoretical tool and operational material.
2024
Il contributo riflette su quelle analogie tra deserto e corpi celesti che da sempre hanno alimentato la costruzione dell’immagina-rio del paesaggio cosmico. Lo studio delle proposte progettuali di habitat e settlement extraterrestri consente di tracciare una lettura dei modelli insediativi ricorrenti dove il deserto rappresenta ancora un laboratorio di sperimentazione dell’architettura spaziale. Il dialogo tra progetto e condizioni ambien-tali eccezionali diventa espressione di una “naturale” idea di ecologia che, superando la sola ricerca di soluzioni tecniche, si libera dal “superfluo” e diventa strumento teorico e materiale operativo.
desert, habitat, space architecture, deserto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/150546
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