The demand for cultural tourism gives raise to processes focused on a greater recognition and representation of the geographically spread historical and artistic heritage that shift the boundaries between the local and the global. In Calabria, the sacred places project (Research of the Landscape in Progress Laboratory – UNIRC) seeks to redraw historical maps and plots through new approaches and contemporary itineraries in a territory that, after the departure of the Grand Tour travelers, has experienced the condition of marginality and periphery. Calabria finds its possible salvation in the places of the sacred, i.e., historical-artistic topos. Thus, the inland landscapes -the destination of monks and mystics who fled from the Mediterranean coast in search of places of silence and meditation- are rediscovered. Paths and sanctuaries become the lines and points of a landscape design and a lost sense of inhabitation. The architectural project contributes to an action of “landscape restoration” grounded on the idea that a figurative and landscape identity has not been finished or defined. This encourages a dialogue between the ancient and the contemporary, and especially, between scenarios of the diffuse city and more recognizable places. The text introduces three examples of the project in the Calabrian territory addressing the idea of the sacred and its relationship with the place at three different scales: the itinerary, the project and history, and the project and the new symbols in the diffuse periphery.

La domanda di turismo culturale attiva processi incentrati su una maggiore riconoscibilità e rappresentazione del patrimonio storico e artistico diffuso geograficamente, spostando i confini tra locale e globale. Il progetto dei luoghi del sacro in Calabria (Ricerca a cura del Laboratorio Landscape_inProgress -UNIRC) intende ripristinare mappe e trame storiche insieme a nuovi approcci e itinerari contemporanei, in un territorio che, dopo la parentesi dei viaggiatori del Grand Tour, ha vissuto una condizione di marginalità e di periferia. La Calabria trova nei luoghi del sacro un suo possibile riscatto come tòpos storico-artistico, riscoprendo i paesaggi dell’interno, già meta di monaci e mistici che, dalle coste del Mediterraneo, fuggivano in cerca di luoghi del silenzio e di meditazione. Cammini e santuari costituiscono linee e punti di un disegno del territorio e di un senso dell’abitarlo smarrito. Il progetto d’architettura contribuisce a un’azione di ‘restauro del paesaggio’, nell’idea di non considerare conclusa e definita un’identità figurativa e paesaggistica. Esso favorisce il dialogo tra antico e contemporaneo e soprattutto tra scenari della città diffusa e i luoghi più riconoscibili. Il testo presenta tre esempi sul territorio calabrese che affrontano l’idea del sacro e il suo rapporto con il luogo a tre scale diverse: Il progetto e l’itinerario, il progetto e la storia, il progetto e i nuovi simboli nella periferia diffusa.

El proyecto de los lugares sagrados. Hierofanía en los paisajes de Calabria / Amaro, Ottavio; Tornatora, Marina. - In: A&P CONTINUIDAD. - ISSN 2362-6097. - 11:(2024), pp. 82-91. [10.35305/23626097v11i20.448]

El proyecto de los lugares sagrados. Hierofanía en los paisajes de Calabria.

Amaro, Ottavio
;
Tornatora, Marina
2024-01-01

Abstract

The demand for cultural tourism gives raise to processes focused on a greater recognition and representation of the geographically spread historical and artistic heritage that shift the boundaries between the local and the global. In Calabria, the sacred places project (Research of the Landscape in Progress Laboratory – UNIRC) seeks to redraw historical maps and plots through new approaches and contemporary itineraries in a territory that, after the departure of the Grand Tour travelers, has experienced the condition of marginality and periphery. Calabria finds its possible salvation in the places of the sacred, i.e., historical-artistic topos. Thus, the inland landscapes -the destination of monks and mystics who fled from the Mediterranean coast in search of places of silence and meditation- are rediscovered. Paths and sanctuaries become the lines and points of a landscape design and a lost sense of inhabitation. The architectural project contributes to an action of “landscape restoration” grounded on the idea that a figurative and landscape identity has not been finished or defined. This encourages a dialogue between the ancient and the contemporary, and especially, between scenarios of the diffuse city and more recognizable places. The text introduces three examples of the project in the Calabrian territory addressing the idea of the sacred and its relationship with the place at three different scales: the itinerary, the project and history, and the project and the new symbols in the diffuse periphery.
2024
La domanda di turismo culturale attiva processi incentrati su una maggiore riconoscibilità e rappresentazione del patrimonio storico e artistico diffuso geograficamente, spostando i confini tra locale e globale. Il progetto dei luoghi del sacro in Calabria (Ricerca a cura del Laboratorio Landscape_inProgress -UNIRC) intende ripristinare mappe e trame storiche insieme a nuovi approcci e itinerari contemporanei, in un territorio che, dopo la parentesi dei viaggiatori del Grand Tour, ha vissuto una condizione di marginalità e di periferia. La Calabria trova nei luoghi del sacro un suo possibile riscatto come tòpos storico-artistico, riscoprendo i paesaggi dell’interno, già meta di monaci e mistici che, dalle coste del Mediterraneo, fuggivano in cerca di luoghi del silenzio e di meditazione. Cammini e santuari costituiscono linee e punti di un disegno del territorio e di un senso dell’abitarlo smarrito. Il progetto d’architettura contribuisce a un’azione di ‘restauro del paesaggio’, nell’idea di non considerare conclusa e definita un’identità figurativa e paesaggistica. Esso favorisce il dialogo tra antico e contemporaneo e soprattutto tra scenari della città diffusa e i luoghi più riconoscibili. Il testo presenta tre esempi sul territorio calabrese che affrontano l’idea del sacro e il suo rapporto con il luogo a tre scale diverse: Il progetto e l’itinerario, il progetto e la storia, il progetto e i nuovi simboli nella periferia diffusa.
La demanda de turismo cultural desencadena procesos centrados en un mayor reconocimiento y representación del patrimonio histórico y artístico geográficamente disperso, desplazando las fronteras entre lo local y lo global. El proyecto de lugares sagrados en Calabria (Investigación del Laboratorio Landscape_inProgress -UNIRC) pretende restaurar mapas y tramas históricas junto con nuevos enfoques e itinerarios contemporáneos, en un territorio que, tras el paréntesis de los viajeros del Grand Tour, ha experimentado una condición de marginalidad y periferia. Calabria encuentra en los lugares de lo sagrado su posible redención como topos histórico-artísticos, redescubriendo los paisajes del interior, ya destino de monjes y místicos que, desde las costas mediterráneas, huían en busca de lugares de silencio y meditación. Caminos y santuarios constituyen líneas y puntos de un diseño del territorio y de un modo de habitarlo que se ha perdido. El proyecto de arquitectura contribuye a una acción de "restauración del paisaje", en la idea de no considerar acabada y definida una identidad figurativa y paisajística. Esto favorece el diálogo entre lo antiguo y lo contemporáneo, y sobre todo entre los escenarios de la ciudad difusa y los lugares más reconocibles. El texto presenta tres ejemplos en el territorio calabrés que abordan la idea de lo sagrado y su relación con el lugar a tres escalas diferentes: El proyecto y el itinerario, el proyecto y la historia, y el proyecto y los nuevos símbolos en la periferia difusa.
hierophany, landscape, itinerary, religious tourism, project
ierofanie, paesaggio, cammino, turismo religioso, progetto
hierofanía, paisaje, camino, turismo religioso, proyecto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/153291
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