Nella complessità organizzativa dei sistemi sanitari, la qualità della pro- fessionalità delle figure che operano in tale ambito conferisce efficienza ed efficacia alle prestazioni in che richiede un costante aggiornamento dei pro- fili di competenze individuali.D'altronde, negli ultimi anni abbiamo assisti- to ad una rapida moltiplicazione dei profili professionali, il che ha reso i contenuti specifici dei programmi formativi pre e post laurea difficilmente programmabili per essere davvero congruenti con l'attività professionale. Ne risulta uno scollamento tra formazione e lavoro. Inoltre, la formazione continua in medicina fa riferimento a profili di competenze predeterminati e si basa su una definizione aprioristica dei fabbisogni formativi piuttosto che essere pianificata a partire da fabbisogni identificati e proposti effetti- vamente dai professionisti operanti in Sanità. Sebbene il sistema di Educa- zione Continua in Medicina sia da anni in vigore, non sono ancora esplici- tati con chiarezza gli obiettivi formativi per categoria professionale, per fa- sce di età e per competenze specifiche. Uno dei problemi della formazione sanitaria è quello relativo all'offerta delle opportunità formative “a catalo- go” che non risulta rispondente alle reali emergenze formative ed ai reali bisogni formativi del professionisti (Continisio & Pisacane 2007). Al di là dei contenuti, inoltre, la modalità didattica prevalente è quella della lezione frontale, poco efficace nello sviluppo di competenze e nell'agevolare il tra- sferimento di tali competenze nella pratica lavorativa laddove gli studi in andragogia evidenziano come gli adulti apprendono se motivati da specifici bisogni e se sono in grado di trasferire i loro apprendimenti in contesti di pratica.
“Il punto di vista dei formatori in ambito sanitario nella regione Campania: uno studio osservazionale” / Capo, M; Navarra, M. - In: EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES. - ISSN 2240-7758. - (2015), pp. 21-36.
“Il punto di vista dei formatori in ambito sanitario nella regione Campania: uno studio osservazionale”
Capo M;
2015-01-01
Abstract
Nella complessità organizzativa dei sistemi sanitari, la qualità della pro- fessionalità delle figure che operano in tale ambito conferisce efficienza ed efficacia alle prestazioni in che richiede un costante aggiornamento dei pro- fili di competenze individuali.D'altronde, negli ultimi anni abbiamo assisti- to ad una rapida moltiplicazione dei profili professionali, il che ha reso i contenuti specifici dei programmi formativi pre e post laurea difficilmente programmabili per essere davvero congruenti con l'attività professionale. Ne risulta uno scollamento tra formazione e lavoro. Inoltre, la formazione continua in medicina fa riferimento a profili di competenze predeterminati e si basa su una definizione aprioristica dei fabbisogni formativi piuttosto che essere pianificata a partire da fabbisogni identificati e proposti effetti- vamente dai professionisti operanti in Sanità. Sebbene il sistema di Educa- zione Continua in Medicina sia da anni in vigore, non sono ancora esplici- tati con chiarezza gli obiettivi formativi per categoria professionale, per fa- sce di età e per competenze specifiche. Uno dei problemi della formazione sanitaria è quello relativo all'offerta delle opportunità formative “a catalo- go” che non risulta rispondente alle reali emergenze formative ed ai reali bisogni formativi del professionisti (Continisio & Pisacane 2007). Al di là dei contenuti, inoltre, la modalità didattica prevalente è quella della lezione frontale, poco efficace nello sviluppo di competenze e nell'agevolare il tra- sferimento di tali competenze nella pratica lavorativa laddove gli studi in andragogia evidenziano come gli adulti apprendono se motivati da specifici bisogni e se sono in grado di trasferire i loro apprendimenti in contesti di pratica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.