The introduction of an approach based on the use of phenomenological vignettes for the first time in the General Pedagogy laboratory at the University of Reggio Calabria has been a significant experience in the training of future teachers. Through the voices of teacher Marianna Capo, and student Maria Grazia Ruffa, who participated in the activities, a collective narrative emerges that weaves together experiences and reflections on an ever-evolving educational practice. The centrality of corporeality in the educational processes, along with the use of phenomenological vignettes, proved to be a valuable tool for promoting reflective teaching, as supported by existing literature (Zadra and Agostini, 2024; Agostini, 2020; Mortari, 2003; Striano, 2001; Schön, 1983, 1987). In this joint contribution, where the richness lies in the diversity of perspectives, Marianna Capo outlines the approach, proposed activities, operational steps, and their impact on over 300 students. Simultaneously, Maria Grazia Ruffa shares a formative journey rich in discoveries and personal transformations. Within the dynamic context of exchange and collaboration, the idea of integrating the scenic representation of the vignettes has emerged, creating additional opportunities for engagement and in-depth exploration. This approach demonstrates how the fusion of diverse perspectives can enrich common understanding and open new pathways for teaching that values the complexity and richness of educational interaction (Erbetta, 2010, 2005).

L’introduzione di un approccio basato per la prima volta sull’utilizzo delle vignette fenomenologiche nel laboratorio di Pedagogia generale presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha rappresentato un’esperienza significativa nella formazione dei futuri docenti. Attraverso le parole della docente, Marianna Capo, e quelle di Maria Grazia Ruffa, una studentessa che ha partecipato alle attività, emerge un racconto corale che intreccia esperienze e riflessioni su una pratica educativa in continua evoluzione. La centralità della corporeità nei processi didattici, insieme all’uso delle vignette fenomenologiche, si è rivelata un valido strumento per promuovere un insegnamento riflessivo, come supportato dalla letteratura esistente (Zadra e Agostini, 2024; Agostini, 2020; Mortari, 2003; Striano, 2001; Schön, 1983; 1987). In questo contributo a due voci, dove la ricchezza risiede nella diversità dei punti di vista, Marianna Capo illustra l’approccio, le attività proposte, gli step operativi e il loro impatto su oltre 300 studenti. Contemporaneamente, Maria Grazia Ruffa condivide un percorso formativo ricco di scoperte e trasformazioni personali. Nel contesto dinamico di scambio e collaborazione, è emersa l’idea di integrare la rappresentazione scenica delle vignette, creando ulteriori opportunità di coinvolgimento e approfondimento. Questo approccio dimostra come la fusione di diverse prospettive possa arricchire la comprensione comune, offrendo nuove possibilità ed aprendo nuove strade per un insegnamento che valorizza la complessità e la ricchezza dell’interazione educativa (Erbetta, 2010; 2005).

Disapprendere e apprendere con le vignette fenomenologiche / Capo, Marianna; Grazia Ruffa, Maria. - In: EDUCAZIONE APERTA. - ISSN 2785-079X. - 18(2025), pp. 234-260. [10.5281/zenodo.16794975]

Disapprendere e apprendere con le vignette fenomenologiche

Marianna Capo;
2025-01-01

Abstract

The introduction of an approach based on the use of phenomenological vignettes for the first time in the General Pedagogy laboratory at the University of Reggio Calabria has been a significant experience in the training of future teachers. Through the voices of teacher Marianna Capo, and student Maria Grazia Ruffa, who participated in the activities, a collective narrative emerges that weaves together experiences and reflections on an ever-evolving educational practice. The centrality of corporeality in the educational processes, along with the use of phenomenological vignettes, proved to be a valuable tool for promoting reflective teaching, as supported by existing literature (Zadra and Agostini, 2024; Agostini, 2020; Mortari, 2003; Striano, 2001; Schön, 1983, 1987). In this joint contribution, where the richness lies in the diversity of perspectives, Marianna Capo outlines the approach, proposed activities, operational steps, and their impact on over 300 students. Simultaneously, Maria Grazia Ruffa shares a formative journey rich in discoveries and personal transformations. Within the dynamic context of exchange and collaboration, the idea of integrating the scenic representation of the vignettes has emerged, creating additional opportunities for engagement and in-depth exploration. This approach demonstrates how the fusion of diverse perspectives can enrich common understanding and open new pathways for teaching that values the complexity and richness of educational interaction (Erbetta, 2010, 2005).
2025
L’introduzione di un approccio basato per la prima volta sull’utilizzo delle vignette fenomenologiche nel laboratorio di Pedagogia generale presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha rappresentato un’esperienza significativa nella formazione dei futuri docenti. Attraverso le parole della docente, Marianna Capo, e quelle di Maria Grazia Ruffa, una studentessa che ha partecipato alle attività, emerge un racconto corale che intreccia esperienze e riflessioni su una pratica educativa in continua evoluzione. La centralità della corporeità nei processi didattici, insieme all’uso delle vignette fenomenologiche, si è rivelata un valido strumento per promuovere un insegnamento riflessivo, come supportato dalla letteratura esistente (Zadra e Agostini, 2024; Agostini, 2020; Mortari, 2003; Striano, 2001; Schön, 1983; 1987). In questo contributo a due voci, dove la ricchezza risiede nella diversità dei punti di vista, Marianna Capo illustra l’approccio, le attività proposte, gli step operativi e il loro impatto su oltre 300 studenti. Contemporaneamente, Maria Grazia Ruffa condivide un percorso formativo ricco di scoperte e trasformazioni personali. Nel contesto dinamico di scambio e collaborazione, è emersa l’idea di integrare la rappresentazione scenica delle vignette, creando ulteriori opportunità di coinvolgimento e approfondimento. Questo approccio dimostra come la fusione di diverse prospettive possa arricchire la comprensione comune, offrendo nuove possibilità ed aprendo nuove strade per un insegnamento che valorizza la complessità e la ricchezza dell’interazione educativa (Erbetta, 2010; 2005).
Phenomenological Vignettes, Perception, Reflexivity, Teacher Training
vignette fenomenologiche, percezione, riflessività, formazione docente.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/160566
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