Il presente contributo, a partire dai risultati di una sperimentazione formativa realizzata con 300 studenti/esse di Scienze della Formazione Primaria, propone una riflessione sul ruolo della corporeità nei processi di insegnamento- apprendimento. La corporeità si configura come una ineludibile condizione per l’organizzazione dell’esperienza e per la costruzione dei significati che concorrono a modellare i percorsi attraverso cui ognuno interpreta e gestisce la relazione con sé stesso e con gli altri (Lo Presti, & Priore, 2022). Per tale motivo, la corporeità, qualificandosi come una tra le più significative espressioni del sé, rappresenta una questione centrale da affrontare con strategie formative adeguate. A partire dai presupposti teorici delineati, sarà illustrato il percorso formativo realizzato mediante l’uso di vignette fenomenologiche, con l’obiettivo di promuovere negli studenti e nelle studentesse un atteggiamento qualitativo che incoraggi una visione del mondo più profonda e interconnessa (Poulin, 2007; Rogers, 2003; Bryman, 2004). Le vignette, intese come narrazioni brevi che catturano momenti significativi, fungono da strumenti per esplorare e riflettere sulle dimensioni corporee e relazionali dell'educazione attraverso un processo di scrittura ricorsivo (Zadra, & Agostini, 2024; Agostini, 2019). Le vignette fenomenologiche offrono preziosi spunti di riflessione sul ruolo delle emozioni e delle esperienze corporee nei processi di insegnamento-apprendimento, mettendo in luce come molte dimensioni significative possano sfuggire a una percezione superficiale. Questi dispositivi narrativi, attraverso l’invito a produrre scritture partendo da specifici incipit, stimolano il personale educativo a rivisitare le esperienze quotidiane, attingendo a ricordi, emozioni e pensieri. L'obiettivo è creare una narrazione che riproduca e comprenda l'esperienza organizzativa del contesto educativo. Inoltre, promuovono la consapevolezza della sociale nelle pratiche educative (Capo, 2021). Inoltre, il loro utilizzo è particolarmente indicato nella formazione iniziale all’insegnamento, in quanto incoraggia la cooperazione tra colleghi, rafforzando le comunità di apprendimento e facilitando un riconoscimento reciproco delle diverse visioni educative (Mortari, 2009). La scrittura delle vignette segue una metodologia rigorosa: dall'annotazione delle percezioni all’elaborazione di una bozza, passando per fasi di validazione e revisione collegiale. Dai risultati emersi derivano rilevanti implicazioni per la formazione iniziale dei docenti: le discussioni di gruppo consentono di affinare questo strumento, stimolando l’analisi critica, l'emersione di nuove interpretazioni e l’acquisizione di una maggiore responsabilità condivisa nelle pratiche educative. Tale approccio contribuisce non solo a formare professionisti preparati e sensibili alle complessità del contesto educativo contemporaneo (Meyer-Drawe, 2012; Biesta, 2013), ma anche a favorire un orientamento alla transizione interculturale che supporti un insegnamento inclusivo e rispettoso delle diversità. In questa prospettiva, l’utilizzo delle vignette si rivela essere uno strumento efficace ed innovativo per la professionalizzazione dei futuri docenti, rendendo tangibili gli aspetti relazionali e pedagogici dell'insegnamento, sviluppando un giudizio critico e un’attenzione raffinata verso le dinamiche educative.
Corporeità e formazione iniziale dei docenti: l’utilizzo delle vignette fenomenologiche per una pratica riflessiva / Capo, Marianna. - In: EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES. - ISSN 2279-9605. - 1/2025(2025), pp. 96-115. [10.3280/erpoa1-2025oa20445]
Corporeità e formazione iniziale dei docenti: l’utilizzo delle vignette fenomenologiche per una pratica riflessiva
Marianna Capo
2025-01-01
Abstract
Il presente contributo, a partire dai risultati di una sperimentazione formativa realizzata con 300 studenti/esse di Scienze della Formazione Primaria, propone una riflessione sul ruolo della corporeità nei processi di insegnamento- apprendimento. La corporeità si configura come una ineludibile condizione per l’organizzazione dell’esperienza e per la costruzione dei significati che concorrono a modellare i percorsi attraverso cui ognuno interpreta e gestisce la relazione con sé stesso e con gli altri (Lo Presti, & Priore, 2022). Per tale motivo, la corporeità, qualificandosi come una tra le più significative espressioni del sé, rappresenta una questione centrale da affrontare con strategie formative adeguate. A partire dai presupposti teorici delineati, sarà illustrato il percorso formativo realizzato mediante l’uso di vignette fenomenologiche, con l’obiettivo di promuovere negli studenti e nelle studentesse un atteggiamento qualitativo che incoraggi una visione del mondo più profonda e interconnessa (Poulin, 2007; Rogers, 2003; Bryman, 2004). Le vignette, intese come narrazioni brevi che catturano momenti significativi, fungono da strumenti per esplorare e riflettere sulle dimensioni corporee e relazionali dell'educazione attraverso un processo di scrittura ricorsivo (Zadra, & Agostini, 2024; Agostini, 2019). Le vignette fenomenologiche offrono preziosi spunti di riflessione sul ruolo delle emozioni e delle esperienze corporee nei processi di insegnamento-apprendimento, mettendo in luce come molte dimensioni significative possano sfuggire a una percezione superficiale. Questi dispositivi narrativi, attraverso l’invito a produrre scritture partendo da specifici incipit, stimolano il personale educativo a rivisitare le esperienze quotidiane, attingendo a ricordi, emozioni e pensieri. L'obiettivo è creare una narrazione che riproduca e comprenda l'esperienza organizzativa del contesto educativo. Inoltre, promuovono la consapevolezza della sociale nelle pratiche educative (Capo, 2021). Inoltre, il loro utilizzo è particolarmente indicato nella formazione iniziale all’insegnamento, in quanto incoraggia la cooperazione tra colleghi, rafforzando le comunità di apprendimento e facilitando un riconoscimento reciproco delle diverse visioni educative (Mortari, 2009). La scrittura delle vignette segue una metodologia rigorosa: dall'annotazione delle percezioni all’elaborazione di una bozza, passando per fasi di validazione e revisione collegiale. Dai risultati emersi derivano rilevanti implicazioni per la formazione iniziale dei docenti: le discussioni di gruppo consentono di affinare questo strumento, stimolando l’analisi critica, l'emersione di nuove interpretazioni e l’acquisizione di una maggiore responsabilità condivisa nelle pratiche educative. Tale approccio contribuisce non solo a formare professionisti preparati e sensibili alle complessità del contesto educativo contemporaneo (Meyer-Drawe, 2012; Biesta, 2013), ma anche a favorire un orientamento alla transizione interculturale che supporti un insegnamento inclusivo e rispettoso delle diversità. In questa prospettiva, l’utilizzo delle vignette si rivela essere uno strumento efficace ed innovativo per la professionalizzazione dei futuri docenti, rendendo tangibili gli aspetti relazionali e pedagogici dell'insegnamento, sviluppando un giudizio critico e un’attenzione raffinata verso le dinamiche educative.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


