Dopo aver ripercorso le proposte di revisione costituzionale avanzate, a partire dalla Commissione D'Alema, in merito al mantenimento della distinzione tra Regioni speciali e Regioni ordinarie, la relazione si sofferma sull'introduzione, nell'attuale Titolo V, della c.d. "specialità diffusa" (art. 116, c. 3, Cost.), per poi passare a esaminare le possibili forme della "specialità del domani", frutto dell'adeguameno degli statuti speciali alla riforma del Titolo V. Conclude il lavoro una riflessione sulla "specialità del presente", frutto dell'applicazione delle norme costituzionali più favorevoli all'autonomia.

La specialità regionale dopo la riforma del Titolo V. Ovvero: dal "lungo addio" al regionalismo del passato verso "il grande sonno" del regionalimo "asimmetrico"? (parr. 1, 2 e 3).

SALAZAR, Carmela Maria Giustina
2003-01-01

Abstract

Dopo aver ripercorso le proposte di revisione costituzionale avanzate, a partire dalla Commissione D'Alema, in merito al mantenimento della distinzione tra Regioni speciali e Regioni ordinarie, la relazione si sofferma sull'introduzione, nell'attuale Titolo V, della c.d. "specialità diffusa" (art. 116, c. 3, Cost.), per poi passare a esaminare le possibili forme della "specialità del domani", frutto dell'adeguameno degli statuti speciali alla riforma del Titolo V. Conclude il lavoro una riflessione sulla "specialità del presente", frutto dell'applicazione delle norme costituzionali più favorevoli all'autonomia.
2003
revisione costituzionale; regioni speciali; asimmetria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/2171
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