Four drawings by Juvarra relating to the church of Ss. Cosma and Damiano of the Università dei Barbieri, here examined, are part of the continuity relationship with the Roman late Baroque tradition, both simple and monumental. They represent parts of a total reconstruction project of the small church of the Barieri confraternity, dating back to 1720-21, during one of the frequent Roman stays Juvarra experienced in the breaks of his works in Piedmont. They are in fact four plans, variants of a central scheme, placed respectively on the circle, the octagon, the oval and the square shape, set on an irregular sithe wichis oblique to the axis of the Barbieri street, in the district of S. Eustachio, wich probably included the sacristy and the oratory, as well as the new church. Even if reproducing some fixed patterns, and among them, mostly the churches of S. Maria Assunta in Ariccia, of. S. Andrea on the Quirinale by Bernini and of. S. Agnese in Agone by Borromini, the projects for the church of Ss. Cosma and Damiano represent great abstractions, re-elaborated by Juvarra within his "repertoire". He makes use of a balanced counterpoint, at a decisive time in Roman architectural culture and his personal language evolution.The Barbieri University rebuilt the church within the old area between 1722 and 1724, according to a very poor pattern, very different from those of Juvarra probably executed by the same builder, the master builder Cesare Carnevale.

I quattro disegni di Juvarra riferiti alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano dell’Università dei Barbieri qui presentati si inseriscono nel contesto del rapporto di continuità mantenuto da Juvarra con la tradizione del Seicento romano nella sua accezione più sobria e monumentale. Essi raffigurano altrettante versioni di un progetto di totale ricostruzione della piccola chiesa della confraternita dei Barbieri, databile intorno al 1720-21, durante uno dei frequenti soggiorni romani che Juvarra si concedeva nelle pause dei cantieri piemontesi. In particolare si tratta di quattro piante che rappresentano altrettante varianti di uno schema centrale, impostate rispettivamente sul cerchio, sull’ottagono, sull’ovale e sul quadrato, localizzate su un sito irregolare e obliquo rispetto all’asse della strada dei Barbieri, nel rione di Sant’Eustachio, che doveva contenere oltre alla nuova chiesa, anche la sagrestia e un oratorio.Pur riconducibili a alcuni ben definiti modelli, tra cui soprattutto le chiese di Santa Maria Assunta di Ariccia e di Sant’Andrea al Quirinale di Bernini e di Sant’Agnese in Agone di Borromini, i progetti per la chiesa dei Santi Cosma e Damiano costituiscono soprattutto mature astrazioni rielaborate autonomamente da Juvarra all’interno del suo ormai consolidato repertorio. Ciò nel contesto di un equilibrato contrappunto da lui messo in atto in un momento cruciale della cultura architettonica romana e dell’evoluzione del suo linguaggio personale, che viene affrontato dall’autore in parallelo con l’analisi dei quattro progetti e dei loto rispettivi riferimenti.L’Università dei Barbieri ricostruì la sua chiesa entro i vecchi confini tra il 1722 e il 1724, secondo un disegno assai dimesso e del tutto diverso da quelli elaborati da Juvarra, probabilmente ascrivibile allo stesso costruttore, il capomastro Cesare Carnevale.

Filippo Juvarra a Roma: progetti per la chiesa dei Santi Cosma e Damiano dei Barbieri

MANFREDI, Tommaso
2007-01-01

Abstract

Four drawings by Juvarra relating to the church of Ss. Cosma and Damiano of the Università dei Barbieri, here examined, are part of the continuity relationship with the Roman late Baroque tradition, both simple and monumental. They represent parts of a total reconstruction project of the small church of the Barieri confraternity, dating back to 1720-21, during one of the frequent Roman stays Juvarra experienced in the breaks of his works in Piedmont. They are in fact four plans, variants of a central scheme, placed respectively on the circle, the octagon, the oval and the square shape, set on an irregular sithe wichis oblique to the axis of the Barbieri street, in the district of S. Eustachio, wich probably included the sacristy and the oratory, as well as the new church. Even if reproducing some fixed patterns, and among them, mostly the churches of S. Maria Assunta in Ariccia, of. S. Andrea on the Quirinale by Bernini and of. S. Agnese in Agone by Borromini, the projects for the church of Ss. Cosma and Damiano represent great abstractions, re-elaborated by Juvarra within his "repertoire". He makes use of a balanced counterpoint, at a decisive time in Roman architectural culture and his personal language evolution.The Barbieri University rebuilt the church within the old area between 1722 and 1724, according to a very poor pattern, very different from those of Juvarra probably executed by the same builder, the master builder Cesare Carnevale.
2007
I quattro disegni di Juvarra riferiti alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano dell’Università dei Barbieri qui presentati si inseriscono nel contesto del rapporto di continuità mantenuto da Juvarra con la tradizione del Seicento romano nella sua accezione più sobria e monumentale. Essi raffigurano altrettante versioni di un progetto di totale ricostruzione della piccola chiesa della confraternita dei Barbieri, databile intorno al 1720-21, durante uno dei frequenti soggiorni romani che Juvarra si concedeva nelle pause dei cantieri piemontesi. In particolare si tratta di quattro piante che rappresentano altrettante varianti di uno schema centrale, impostate rispettivamente sul cerchio, sull’ottagono, sull’ovale e sul quadrato, localizzate su un sito irregolare e obliquo rispetto all’asse della strada dei Barbieri, nel rione di Sant’Eustachio, che doveva contenere oltre alla nuova chiesa, anche la sagrestia e un oratorio.Pur riconducibili a alcuni ben definiti modelli, tra cui soprattutto le chiese di Santa Maria Assunta di Ariccia e di Sant’Andrea al Quirinale di Bernini e di Sant’Agnese in Agone di Borromini, i progetti per la chiesa dei Santi Cosma e Damiano costituiscono soprattutto mature astrazioni rielaborate autonomamente da Juvarra all’interno del suo ormai consolidato repertorio. Ciò nel contesto di un equilibrato contrappunto da lui messo in atto in un momento cruciale della cultura architettonica romana e dell’evoluzione del suo linguaggio personale, che viene affrontato dall’autore in parallelo con l’analisi dei quattro progetti e dei loto rispettivi riferimenti.L’Università dei Barbieri ricostruì la sua chiesa entro i vecchi confini tra il 1722 e il 1724, secondo un disegno assai dimesso e del tutto diverso da quelli elaborati da Juvarra, probabilmente ascrivibile allo stesso costruttore, il capomastro Cesare Carnevale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/2341
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