Questo contributo è dedicato all’apparato funebre in onore di Antonio Canova allestito da Giuseppe Valadier nella basilica romana dei Santi Apostoli su incarico dell’Accademia di San Luca ed esposto al pubblico il 31 gennaio 1823, tre mesi e mezzo dopo la morte del maestro a Venezia.La radicale trasformazione dello spazio interno della basilica nella “sublime scuola d’arti” evocata da Melchiorre Missirini segretario dell’Accademia in memoria del defunto principe perpetuo, fu l’esito di un originale programma estetico basato sull’installazione dei modelli in gesso di tutte le sculture di genere sacro allora conservate nello studio di Canova. Tale programma è qui analizzato per la prima volta nella sua accezione interdisciplinare con l’apporto di documenti e disegni inediti, utili a valutarne le peculiarità rispetto ai grandi allestimenti funebri della Roma cosmopolita dei primi decenni dell’Ottocento. Prima fra tutte la predominanza figurativa e simbolica conferita al modello della statua colossale della Religione che Canova aveva proposto senza successo di innalzare a sue spese nel transetto della basilica vaticana su progetto dello stesso Valadier.

Una sublime scuola d’arti”. Giuseppe Valadier e l’apparato funebre in onore di Antonio Canova nella basilica dei Santi Apostoli a Roma / Manfredi, Tommaso. - In: STUDI SUL SETTECENTO ROMANO. - ISSN 1124-3910. - 35:(2019), pp. 185-223.

Una sublime scuola d’arti”. Giuseppe Valadier e l’apparato funebre in onore di Antonio Canova nella basilica dei Santi Apostoli a Roma

MANFREDI, Tommaso
2019-01-01

Abstract

Questo contributo è dedicato all’apparato funebre in onore di Antonio Canova allestito da Giuseppe Valadier nella basilica romana dei Santi Apostoli su incarico dell’Accademia di San Luca ed esposto al pubblico il 31 gennaio 1823, tre mesi e mezzo dopo la morte del maestro a Venezia.La radicale trasformazione dello spazio interno della basilica nella “sublime scuola d’arti” evocata da Melchiorre Missirini segretario dell’Accademia in memoria del defunto principe perpetuo, fu l’esito di un originale programma estetico basato sull’installazione dei modelli in gesso di tutte le sculture di genere sacro allora conservate nello studio di Canova. Tale programma è qui analizzato per la prima volta nella sua accezione interdisciplinare con l’apporto di documenti e disegni inediti, utili a valutarne le peculiarità rispetto ai grandi allestimenti funebri della Roma cosmopolita dei primi decenni dell’Ottocento. Prima fra tutte la predominanza figurativa e simbolica conferita al modello della statua colossale della Religione che Canova aveva proposto senza successo di innalzare a sue spese nel transetto della basilica vaticana su progetto dello stesso Valadier.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/3242
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