Alla superfamiglia Coccoidea afferiscono i fitomizi più esiziali e di difficile gestione negli agrumeti, le specie a essi infeudati nel nord del Bacino del Mediterraneo sono, attualmente, circa 40 (Jacas et al., 2010), la maggior parte delle quali risulta efficacemente controllata da nemici naturali indigeni e/o esotici introdotti attraverso programmi di controllo biologico appositamente predisposti (Jacas et al., 2010; Zappalà, 2010). Molte delle specie di cocciniglie attualmente presenti in Italia provengono da altri continenti e sono arrivate in tempi più o meno lontani quasi sempre a seguito di introduzioni accidentali. Tra le specie di diaspini di recente introduzione nell’agroecosistema agrumeto italiano vanno menzionati, Chrysomphalus aonidium (L.) (Pellizzari & Vacante, 2007) ed ora Unaspis yanonensis (Kuwana). Quest’ultimo era stato già segnalato in Italia da Arzone e Alma (1987). A seguito di tale segnalazione Eppo (Organizzazione intergovernativa responsabile della cooperazione europea in materia di protezione delle piante) lo aveva considerato fitofago potenzialmente rilevante, tanto da includerlo tra i parassiti da quarantena (A2 Eppo/Cabi, 1997). Dopo le prime segnalazioni in Europa, U. yanonensis, però, non si è diffuso nell’area climatica dell’Europa meridionale (così come in Italia), l’impatto economico per gli agrumeti commerciali è risultato perciò inesistente, tant’è che ne è stato riconsiderato lo status di fitofago da quarantena, e attualmente non risulta inserito nella lista A2 dell’Eppo (Eppo/Cabi, 2010). A oltre un ventennio dalla sua prima apparizione su agrumi nel nostro Paese si sta assistendo nell’Italia meridionale al rinvenimento di numerosi focolai di U. yanonensis. Significative sono, infatti, le infestazioni che stanno interessando gli agrumeti commerciali della fascia ionica e tirrenica della Provincia di Reggio Calabria.

Il diaspino Unaspis yanonensis rinvenuto su agrumi in Calabria / Campolo, O; Maione, V; Grande, S. B.; Palmeri, V. - In: TERRA E VITA. - ISSN 0040-3776. - 27:(2010), pp. 14-16.

Il diaspino Unaspis yanonensis rinvenuto su agrumi in Calabria

CAMPOLO O;PALMERI V
2010-01-01

Abstract

Alla superfamiglia Coccoidea afferiscono i fitomizi più esiziali e di difficile gestione negli agrumeti, le specie a essi infeudati nel nord del Bacino del Mediterraneo sono, attualmente, circa 40 (Jacas et al., 2010), la maggior parte delle quali risulta efficacemente controllata da nemici naturali indigeni e/o esotici introdotti attraverso programmi di controllo biologico appositamente predisposti (Jacas et al., 2010; Zappalà, 2010). Molte delle specie di cocciniglie attualmente presenti in Italia provengono da altri continenti e sono arrivate in tempi più o meno lontani quasi sempre a seguito di introduzioni accidentali. Tra le specie di diaspini di recente introduzione nell’agroecosistema agrumeto italiano vanno menzionati, Chrysomphalus aonidium (L.) (Pellizzari & Vacante, 2007) ed ora Unaspis yanonensis (Kuwana). Quest’ultimo era stato già segnalato in Italia da Arzone e Alma (1987). A seguito di tale segnalazione Eppo (Organizzazione intergovernativa responsabile della cooperazione europea in materia di protezione delle piante) lo aveva considerato fitofago potenzialmente rilevante, tanto da includerlo tra i parassiti da quarantena (A2 Eppo/Cabi, 1997). Dopo le prime segnalazioni in Europa, U. yanonensis, però, non si è diffuso nell’area climatica dell’Europa meridionale (così come in Italia), l’impatto economico per gli agrumeti commerciali è risultato perciò inesistente, tant’è che ne è stato riconsiderato lo status di fitofago da quarantena, e attualmente non risulta inserito nella lista A2 dell’Eppo (Eppo/Cabi, 2010). A oltre un ventennio dalla sua prima apparizione su agrumi nel nostro Paese si sta assistendo nell’Italia meridionale al rinvenimento di numerosi focolai di U. yanonensis. Significative sono, infatti, le infestazioni che stanno interessando gli agrumeti commerciali della fascia ionica e tirrenica della Provincia di Reggio Calabria.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/46992
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