L’odierna Reggio Calabria, così come l’intero territorio dell’area dello Stretto di Messina interessato dal recente progetto di Città Metropolitana, non ha più nulla a che vedere con la città rappresentata nelle incisioni del Voyage pittoresque di Saint-Non. Essa ‒ che pure delle geografie immaginifiche del Voyage, così come delle geografie interiori dei sui abitanti, è stata protagonista ‒ può essere oggi metaforicamente descritta come una sorta di Pentesilea calviniana che si snoda lungo 32 chilometri di costa affacciata sullo Stretto di Messina. È necessario, quindi, individuare nuovi percorsi progettuali capaci di prefigurare un progetto collettivo che sappia attualizzare e rinnovare valori simbolici sedimentati e senso di appartenenza delle comunità locali, in modo da far sì che “luoghi dell’anima” dell’Area Metropolitana dello Stretto possano divenire scenari avanzati dell’integrazione tra tutela, fruizione e sviluppo locale, nonché elementi di reale qualificazione morfologica del territorio, rappresentando esempi di come la ricchezza di “oggetti di natura e di storia” posseduta dall’ambiente possa essere trasformata in ricchezza di “soggetti di cultura” interagenti sul territorio. Soggetti di cultura che, dotati di forza immaginifica al pari delle incisioni di Saint Non, riescano a ridisegnare quella “geografia interiore” fatta di “città-territori-paesaggi intesi come spazi di vita sociale, come creazione di civiltà e come promessa di democrazia”.

Per una geografia interiore dell’area dello Stretto. Dalle incisioni del Voyage pittoresque a un progetto per la Città Metropolitana Metropolitana

CAMPANELLA, Raffaella
2018-01-01

Abstract

L’odierna Reggio Calabria, così come l’intero territorio dell’area dello Stretto di Messina interessato dal recente progetto di Città Metropolitana, non ha più nulla a che vedere con la città rappresentata nelle incisioni del Voyage pittoresque di Saint-Non. Essa ‒ che pure delle geografie immaginifiche del Voyage, così come delle geografie interiori dei sui abitanti, è stata protagonista ‒ può essere oggi metaforicamente descritta come una sorta di Pentesilea calviniana che si snoda lungo 32 chilometri di costa affacciata sullo Stretto di Messina. È necessario, quindi, individuare nuovi percorsi progettuali capaci di prefigurare un progetto collettivo che sappia attualizzare e rinnovare valori simbolici sedimentati e senso di appartenenza delle comunità locali, in modo da far sì che “luoghi dell’anima” dell’Area Metropolitana dello Stretto possano divenire scenari avanzati dell’integrazione tra tutela, fruizione e sviluppo locale, nonché elementi di reale qualificazione morfologica del territorio, rappresentando esempi di come la ricchezza di “oggetti di natura e di storia” posseduta dall’ambiente possa essere trasformata in ricchezza di “soggetti di cultura” interagenti sul territorio. Soggetti di cultura che, dotati di forza immaginifica al pari delle incisioni di Saint Non, riescano a ridisegnare quella “geografia interiore” fatta di “città-territori-paesaggi intesi come spazi di vita sociale, come creazione di civiltà e come promessa di democrazia”.
2018
paesaggio; progetto; identità
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