L’educazione è il momento che decide se noi amiamo abbastanza il mondo da assumercene la responsabilità e salvarlo così dalla rovina, che è inevitabile senza il rinnovamento, senza l'arrivo di esseri nuovi, di giovani. Nell'educazione si decide anche se noi amiamo tanto i nostri figli da non estrometterli dal nostro mondo lasciandoli in balìa di se stessi, tanto da non strappargli di mano la loro occasione d'intraprendere qualcosa di nuovo, qualcosa d'imprevedibile per noi; e prepararli invece al compito di rinnovare un mondo che sarà comune a tutti». Le parole di Hannah Arendt, che celebrano l’educazione nel suo autentico significato di paideia, quale vero discrimen tra la possibilità di includere i più piccoli nel progetto dell’esistenza, ovvero di escluderli dallo stesso, privandoli così di un futuro di condivisione e corresponsabilità, offrono lo spunto per soffermarsi sulla relazione educativa, intesa come spazio di comunicazione generosa tra adulto e bambino in cui ha inizio il processo di crescita.
L'azione educativa tra autorità ed emancipazione: la pedagogia della cura quale linea di confine tra sein e dasein / Marzullo, R. - In: IL NODO. - ISSN 2280-8671. - 44:(2014).
L'azione educativa tra autorità ed emancipazione: la pedagogia della cura quale linea di confine tra sein e dasein
Marzullo R
2014-01-01
Abstract
L’educazione è il momento che decide se noi amiamo abbastanza il mondo da assumercene la responsabilità e salvarlo così dalla rovina, che è inevitabile senza il rinnovamento, senza l'arrivo di esseri nuovi, di giovani. Nell'educazione si decide anche se noi amiamo tanto i nostri figli da non estrometterli dal nostro mondo lasciandoli in balìa di se stessi, tanto da non strappargli di mano la loro occasione d'intraprendere qualcosa di nuovo, qualcosa d'imprevedibile per noi; e prepararli invece al compito di rinnovare un mondo che sarà comune a tutti». Le parole di Hannah Arendt, che celebrano l’educazione nel suo autentico significato di paideia, quale vero discrimen tra la possibilità di includere i più piccoli nel progetto dell’esistenza, ovvero di escluderli dallo stesso, privandoli così di un futuro di condivisione e corresponsabilità, offrono lo spunto per soffermarsi sulla relazione educativa, intesa come spazio di comunicazione generosa tra adulto e bambino in cui ha inizio il processo di crescita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.