I lavori di restauro del Museo della Magna Grecia di M. Piacentini, dei quali si hanno a tutt’oggi notizie scarse e contraddittorie, sono all’origine del convegno organizzato da G. Arcidiacono a Reggio il 15.12.08, grazie alla collaborazione tra il DASTEC e il Dottorato di progettazione arch. in “Restauro del Moderno” di Palermo. Il titolo del convegno La Mediterraneità e il progetto “moderno” dello Stretto rifletteva l’intento di partire dai lavori in corso, organizzati in tutta fretta nell’occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, per aprire una discussione sul generale disegno del quale il Museo Archeologico reggino è parte, nel progetto di rifondazione delle città dello Stretto subito dopo il terremoto del 1908. Al dibattito hanno dato un decisivo contributo C. d’Amato e G. Rocco, del Politecnico di Bari, sviluppando il tema della progettazione di musei di archeologia classica in area mediterranea; il soprintendente S. Gizzi, che ha illustrato i problemi inerenti la riqualificazione del Museo reggino; mentre S. Scarrocchia e M. Dezzi Bardeschi, profondi conoscitori dell’opera di Piacentini, hanno tratteggiato le coordinate storico-critiche in cui si colloca la sua azione a Reggio e Messina; infine i docenti del dottorato di Palermo -Marino, Melluso, Palazzotto, Sciascia- hanno evidenziato gli intrecci della ricostruzione tra Messina e Reggio, nella prospettiva di un programma di restauro degli edifici moderni, oggi sottovalutati o misconosciuti, che caratterizzano le due città dello Stretto.

IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI REGGIO CALABRIA: PER LA RIFONDAZIONE DI UN SENTIRE "MEDITERRANEO"

ARCIDIACONO, Giuseppe Carlo
2009-01-01

Abstract

I lavori di restauro del Museo della Magna Grecia di M. Piacentini, dei quali si hanno a tutt’oggi notizie scarse e contraddittorie, sono all’origine del convegno organizzato da G. Arcidiacono a Reggio il 15.12.08, grazie alla collaborazione tra il DASTEC e il Dottorato di progettazione arch. in “Restauro del Moderno” di Palermo. Il titolo del convegno La Mediterraneità e il progetto “moderno” dello Stretto rifletteva l’intento di partire dai lavori in corso, organizzati in tutta fretta nell’occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, per aprire una discussione sul generale disegno del quale il Museo Archeologico reggino è parte, nel progetto di rifondazione delle città dello Stretto subito dopo il terremoto del 1908. Al dibattito hanno dato un decisivo contributo C. d’Amato e G. Rocco, del Politecnico di Bari, sviluppando il tema della progettazione di musei di archeologia classica in area mediterranea; il soprintendente S. Gizzi, che ha illustrato i problemi inerenti la riqualificazione del Museo reggino; mentre S. Scarrocchia e M. Dezzi Bardeschi, profondi conoscitori dell’opera di Piacentini, hanno tratteggiato le coordinate storico-critiche in cui si colloca la sua azione a Reggio e Messina; infine i docenti del dottorato di Palermo -Marino, Melluso, Palazzotto, Sciascia- hanno evidenziato gli intrecci della ricostruzione tra Messina e Reggio, nella prospettiva di un programma di restauro degli edifici moderni, oggi sottovalutati o misconosciuti, che caratterizzano le due città dello Stretto.
2009
Marcello Piacentini; Museo; Reggio Calabria; Mediterraneità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/5461
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