La linea di demarcazione tra "legittimità" e "merito", che dovrebbe circoscrivere i poteri di intervento della Cassazione nella "quaestio facti", da oltre un secolo si rivela assai mobile. I due termini infatti vengono spesso rielaborati e ridefiniti in funzione dell'atteggiamento rigido o flessibile prescelto dalla Corte in un determinato momento storico. L'articolo esamina queste oscillazioni semantiche, alla luce della più recente giurisprudenza, sottolineando che la disciplina positiva, nel delimitare i limiti cognitivi dei giudici di legittimità, segue altre strade.
"La Corte di cassazione non giudica nel merito". Nuovi sviluppi di un antico adagio / Capone, Arturo. - In: RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO E PROCEDURA PENALE. - ISSN 0557-1391. - (2006), pp. 1614-1632.
"La Corte di cassazione non giudica nel merito". Nuovi sviluppi di un antico adagio
CAPONE, Arturo
2006-01-01
Abstract
La linea di demarcazione tra "legittimità" e "merito", che dovrebbe circoscrivere i poteri di intervento della Cassazione nella "quaestio facti", da oltre un secolo si rivela assai mobile. I due termini infatti vengono spesso rielaborati e ridefiniti in funzione dell'atteggiamento rigido o flessibile prescelto dalla Corte in un determinato momento storico. L'articolo esamina queste oscillazioni semantiche, alla luce della più recente giurisprudenza, sottolineando che la disciplina positiva, nel delimitare i limiti cognitivi dei giudici di legittimità, segue altre strade.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.