Riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell’uomo correlandoli ai doveri di solidarietà sociale (art. 2 Cost.); sancire l’uguaglianza e la pari dignità di tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali, significa anzitutto stigmatizzare la strutturazione di relazioni umane basate sull’esercizio della forza del più forte sul più debole ed in secondo luogo interpretare la famiglia, non più come istituzione, ma come formazione sociale ove si forma e si svolge la personalità dei soggetti che la compongono. Ed uno sguardo sensibile va senz’altro rivolto alla personalità dei minori, in quanto personalità in evoluzione. Dunque, qualificare l’educazione come diritto dei figli – e non solo come dovere dei genitori – implica che lo stesso debba essere tutelato con ogni mezzo; e, di conseguenza, anche in via sussidiaria attraverso le articolazioni dello Stato a ciò deputate, ogniqualvolta esso sia violato da condotte che ne compromettano gravemente l’esercizio.

Mutamenti sociali e familiari, nuove forme di tutela del¬l’infanzia e recupero dei compiti educativi nella complessità del post-moderno / Marzullo, R.. - In: I PROBLEMI DELLA PEDAGOGIA. - ISSN 0032-9347. - 2:(2016), pp. 5-18.

Mutamenti sociali e familiari, nuove forme di tutela del¬l’infanzia e recupero dei compiti educativi nella complessità del post-moderno

R. Marzullo
2016-01-01

Abstract

Riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell’uomo correlandoli ai doveri di solidarietà sociale (art. 2 Cost.); sancire l’uguaglianza e la pari dignità di tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali, significa anzitutto stigmatizzare la strutturazione di relazioni umane basate sull’esercizio della forza del più forte sul più debole ed in secondo luogo interpretare la famiglia, non più come istituzione, ma come formazione sociale ove si forma e si svolge la personalità dei soggetti che la compongono. Ed uno sguardo sensibile va senz’altro rivolto alla personalità dei minori, in quanto personalità in evoluzione. Dunque, qualificare l’educazione come diritto dei figli – e non solo come dovere dei genitori – implica che lo stesso debba essere tutelato con ogni mezzo; e, di conseguenza, anche in via sussidiaria attraverso le articolazioni dello Stato a ciò deputate, ogniqualvolta esso sia violato da condotte che ne compromettano gravemente l’esercizio.
2016
Famiglia, Solidarietà sociale, Educazione, Diritti, Doveri parentali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/55900
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