The paper presents a study on the mitigation of hydrogeological risk in the small villages of inland areas, which represent a significant portion of the Italian territory, comprising 60% of the national surface and over half of the municipalities (53%). These realities, today at the centre of a renewed interest, need an innovative strategy in the light of a new environmental awareness and technological innovation, not limited only to the protection of the built heritage but extended to the questions related to the risks of natural and anthropic origin, increased from the gradual phenomenon of depopulation of small towns. Starting from a re-reading of the tradition of urban studies in Italy, which still represents an important theoretical reference base, the research investigates the relationships between environmental risks and public space, arriving to develop a design experimentation on the Greek village of Bova, assumed as a case in point. The soil of public spaces is rethought in the light of the “vulnerability-resilience” paradigm, questioning the widespread practice of artificializing voids derived from the demolition of crumbling artifacts, to conceive them as environmental infrastructures that go beyond the defensive approach to be considered as a design opportunity of regeneration. Consistent with the objectives of the National Strategy for the development of “Internal Areas”, the device developed for “Water Squares” is conceived as a conceptual innovation factor based on new intervention criteria, no longer based on the principles of "Stiffness" but on those of “permeability”, capable of absorbing and adapting to natural changes.

Il paper presenta una riflessione sul rapporto tra progetto dello spazio pubblico, sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico nei piccoli borghi delle aree interne, che rappresentano una porzione rilevante del territorio italiano. Queste realtà, oggi al centro di un rinnovato interesse, necessitano di una strategia rigenerativa alla luce di una nuova consapevolezza ambientale, non limitata solo alla tutela del patrimonio costruito ma estesa alle questioni legate ai rischi di origine naturale e antropico, accresciuti dal progressivo fenomeno dello spopolamento dei piccoli centri. A partire da una rilettura della tradizione degli studi urbani in Italia, che ancora rappresenta una importante base teorica di riferimento, la ricerca affronta, in una visione multidisciplinare, la relazione tra i linguaggi dei luoghi e quelli della natura, arrivando a sviluppare una sperimentazione progettuale sul borgo grecanico di Bova, assunto come laboratorio di sperimentazione. Il suolo degli spazi pubblici è ripensato come “infrastruttura ambientale” che supera l’approccio difensivo per configurarsi come occasione progettuale di rigenerazione. In coerenza con gli obiettivi della Strategia nazionale per lo sviluppo delle “Aree interne” il dispositivo messo a punto delle Piazze d'acqua è concepito come un fattore di innovazione concettuale che si basa su nuovi criteri d’intervento, non più fondati sui principi di “rigidezza” ma su quelli della “permeabilità”, capaci di assorbire e adattarsi ai cambiamenti naturali intervenendo sulla mitigazione dei rischi idrogeologici nel solco tracciato dalla “Agenda 2030”, in particolare per i goals che riguardano la capacità di adattamento ai disastri naturali e la gestione del rischio.

La forma dell’assenza nei territori fragili. Il progetto delle Piazze d’acqua come infrastrutture ambientali / Tornatora, M.. - In: ARCHISTOR. - ISSN 2384-8898. - (2019), pp. 314-327. [10.14633/AHR163]

La forma dell’assenza nei territori fragili. Il progetto delle Piazze d’acqua come infrastrutture ambientali

Tornatora M.
2019-01-01

Abstract

The paper presents a study on the mitigation of hydrogeological risk in the small villages of inland areas, which represent a significant portion of the Italian territory, comprising 60% of the national surface and over half of the municipalities (53%). These realities, today at the centre of a renewed interest, need an innovative strategy in the light of a new environmental awareness and technological innovation, not limited only to the protection of the built heritage but extended to the questions related to the risks of natural and anthropic origin, increased from the gradual phenomenon of depopulation of small towns. Starting from a re-reading of the tradition of urban studies in Italy, which still represents an important theoretical reference base, the research investigates the relationships between environmental risks and public space, arriving to develop a design experimentation on the Greek village of Bova, assumed as a case in point. The soil of public spaces is rethought in the light of the “vulnerability-resilience” paradigm, questioning the widespread practice of artificializing voids derived from the demolition of crumbling artifacts, to conceive them as environmental infrastructures that go beyond the defensive approach to be considered as a design opportunity of regeneration. Consistent with the objectives of the National Strategy for the development of “Internal Areas”, the device developed for “Water Squares” is conceived as a conceptual innovation factor based on new intervention criteria, no longer based on the principles of "Stiffness" but on those of “permeability”, capable of absorbing and adapting to natural changes.
2019
Il paper presenta una riflessione sul rapporto tra progetto dello spazio pubblico, sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico nei piccoli borghi delle aree interne, che rappresentano una porzione rilevante del territorio italiano. Queste realtà, oggi al centro di un rinnovato interesse, necessitano di una strategia rigenerativa alla luce di una nuova consapevolezza ambientale, non limitata solo alla tutela del patrimonio costruito ma estesa alle questioni legate ai rischi di origine naturale e antropico, accresciuti dal progressivo fenomeno dello spopolamento dei piccoli centri. A partire da una rilettura della tradizione degli studi urbani in Italia, che ancora rappresenta una importante base teorica di riferimento, la ricerca affronta, in una visione multidisciplinare, la relazione tra i linguaggi dei luoghi e quelli della natura, arrivando a sviluppare una sperimentazione progettuale sul borgo grecanico di Bova, assunto come laboratorio di sperimentazione. Il suolo degli spazi pubblici è ripensato come “infrastruttura ambientale” che supera l’approccio difensivo per configurarsi come occasione progettuale di rigenerazione. In coerenza con gli obiettivi della Strategia nazionale per lo sviluppo delle “Aree interne” il dispositivo messo a punto delle Piazze d'acqua è concepito come un fattore di innovazione concettuale che si basa su nuovi criteri d’intervento, non più fondati sui principi di “rigidezza” ma su quelli della “permeabilità”, capaci di assorbire e adattarsi ai cambiamenti naturali intervenendo sulla mitigazione dei rischi idrogeologici nel solco tracciato dalla “Agenda 2030”, in particolare per i goals che riguardano la capacità di adattamento ai disastri naturali e la gestione del rischio.
inland villages, hydrogeological risk , fragility, public space
aree interne, rischio idrogeologico, fragilità, spazio pubblico
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