The contemporary age stimulates reflections on the comparison between linear views of time, typical of modernity and the industrial age, and measures of a different type such as the succession of generations, or the “timeless” phenomena of quantum physics, where only relationships count. Time in its different meanings constitutes a fundamental factor of forecasting, of the future and, therefore, of thearchitectural project also. In this scenario with boundaries as wide as uncertain, in inviting researchers from different fields, from architecture, to technology, to philosophy to express their point of view on the theme, the expedient of proposing them, such as starting point, some quotes from the literature were followed. These trace a sort of logical common thread that moves from the historicity of the object and the architectural project (Lewis Mumford and Aldo Rossi), to the relationship between the designer’s thought, permanence and aesthetic value of the architectural artifact (Rafael Moneo, Giò Ponti), to its transformation by nature and society (Marc Augè), to end its relationship with the environment and the climate (Jeremy Rifkin).

L’età contemporanea stimola riflessioni sul confronto tra visioni del tempo lineari, tipiche della modernità e dell’età industriale, e misure di tipo diverso come il succedersi delle generazioni, o i fenomeni “senza tempo” della fisica quantistica, dove contano solo le relazioni. Il tempo nei suoi diversi significati, costituisce un fattore fondamentale della previsione, del futuro e, quindi anche del progetto di architettura. In questo scenario dai confini tanto ampi quanto incerti, nell’invitare studiosi di campi diversi, dall’architettura, alla tecnologia, al pensiero filosofico, ad esprimere il loro punto di vista sul tema, si è seguito l’espediente di proporre loro, quale punto di partenza, alcune citazioni estratte dalla letteratura. Queste tracciano una sorta di filo conduttore logico che si muove dalla storicità dell’oggetto e del progetto di architettura (Lewis Mumford e Aldo Rossi), al rapporto tra pensiero del progettista, permanenza e valore estetico del manufatto architettonico (Rafael Moneo, Giò Ponti), alla sua trasformazione ad opera della natura e della società (Marc Augè), per terminare al suo rapporto con l’ambiente e il clima (Jeremy Rifkin).

DOSSIER Tempo e Architettura / Lauria, Massimo; Pollo, Riccardo. - In: TECHNE. - ISSN 2239-0243. - 20/2020:(2020), pp. 16-22. [10.13128/techne-9887]

DOSSIER Tempo e Architettura

Lauria Massimo;
2020-01-01

Abstract

The contemporary age stimulates reflections on the comparison between linear views of time, typical of modernity and the industrial age, and measures of a different type such as the succession of generations, or the “timeless” phenomena of quantum physics, where only relationships count. Time in its different meanings constitutes a fundamental factor of forecasting, of the future and, therefore, of thearchitectural project also. In this scenario with boundaries as wide as uncertain, in inviting researchers from different fields, from architecture, to technology, to philosophy to express their point of view on the theme, the expedient of proposing them, such as starting point, some quotes from the literature were followed. These trace a sort of logical common thread that moves from the historicity of the object and the architectural project (Lewis Mumford and Aldo Rossi), to the relationship between the designer’s thought, permanence and aesthetic value of the architectural artifact (Rafael Moneo, Giò Ponti), to its transformation by nature and society (Marc Augè), to end its relationship with the environment and the climate (Jeremy Rifkin).
2020
L’età contemporanea stimola riflessioni sul confronto tra visioni del tempo lineari, tipiche della modernità e dell’età industriale, e misure di tipo diverso come il succedersi delle generazioni, o i fenomeni “senza tempo” della fisica quantistica, dove contano solo le relazioni. Il tempo nei suoi diversi significati, costituisce un fattore fondamentale della previsione, del futuro e, quindi anche del progetto di architettura. In questo scenario dai confini tanto ampi quanto incerti, nell’invitare studiosi di campi diversi, dall’architettura, alla tecnologia, al pensiero filosofico, ad esprimere il loro punto di vista sul tema, si è seguito l’espediente di proporre loro, quale punto di partenza, alcune citazioni estratte dalla letteratura. Queste tracciano una sorta di filo conduttore logico che si muove dalla storicità dell’oggetto e del progetto di architettura (Lewis Mumford e Aldo Rossi), al rapporto tra pensiero del progettista, permanenza e valore estetico del manufatto architettonico (Rafael Moneo, Giò Ponti), alla sua trasformazione ad opera della natura e della società (Marc Augè), per terminare al suo rapporto con l’ambiente e il clima (Jeremy Rifkin).
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