Part oneThe month of August, 1719, the date when Filippo Juvarra visited London after a triumphal sojourn in Portugal, was an important moment for the architectural culture of Britain and Europe. It was at precisely this time, that Richard Boyle, Lord Burlington, established the credentials of his international fame when he undertook his well-known voyage to study the architecture of Andrea Palladio. This essay, divided into two parts, for the first time seeks to reconstruct the iter of Juvarra’s brief trip to London in rapport with Lord Burlington and the other contemporary protagonists of the architectural scene in Britain.In the first section, Juvarra’s trip is considered in relation to the reception of Italian architecture and it’s exponents in Great Britain, at a time of cultural upheaval after the publication of Vitruvius Britannicus, and after the English language translation of the Quattro Libri of Palladio, edited by the Venetian architect, Giacomo Leoni. In this context, Leoni and his Florentine collegue, Alessandro Galilleo’s attempts to appropriate their classical formation to the newly emerging British sensiblility toward the monumentalism of antique architecture, can be compared with Juvarra’s similar proposals of 1716 for the projct for the villa at Wrest Park. This project, the only one up until now corresponding to the contemporary drawings entitled “Disegni di più idee fatti per diversi Milordi inglesi”, because of its palladian leanings constitutes an essential key to understanding the passage of Juvarra through London.

Prima parteIl mese di agosto del 1719, quando Filippo Juvarra sostò a Londra dopo un trionfale soggiorno in Portogallo, fu molto importante per la cultura architettonica britannica ed europea. Fu proprio allora, infatti, che Richard Boyle, conte di Burlington, pose le basi della sua fama internazionale intraprendendo il famoso viaggio nel Veneto per studiare le architetture di Andrea Palladio.Questo saggio, suddiviso in due parti, ricostruisce per la prima volta le vicende del breve soggiorno londinese di Juvarra in rapporto a Burlington e ad altri protagonisti dell’architettura britannica del tempo.Nella prima parte il soggiorno di Juvarra è considerato in rapporto alla ricezione dell’architettura italiana e dei suoi esponenti in Gran Bretagna, in un momento di svolta culturale seguente alla pubblicazione del Vitruvius Britannicus e dell’edizione inglese dei Quattro Libri di Palladio, curata dal veneziano Giacomo Leoni. In questo contesto, il tentativo di Leoni e del collega fiorentino Alessandro Galilei di adeguare la propria formazione classicista alla nuova sensibilità britannica verso la nobile semplicità degli antichi, si confronta con simili propositi professati da Juvarra nel 1716 per il progetto della villa di Wrest Park. Tale progetto – l’unico finora documentato dei coevi “Disegni di più idee fatti per diversi Milordi inglesi” – per il suo complesso rapporto con Palladio e il palladianesimo costituisce una essenziale chiave di lettura del passaggio a Londra dell’architetto messinese.

“Iter in Britanniam”. Filippo Juvarra a Londra (prima e seconda parte)

MANFREDI, Tommaso
2013-01-01

Abstract

Part oneThe month of August, 1719, the date when Filippo Juvarra visited London after a triumphal sojourn in Portugal, was an important moment for the architectural culture of Britain and Europe. It was at precisely this time, that Richard Boyle, Lord Burlington, established the credentials of his international fame when he undertook his well-known voyage to study the architecture of Andrea Palladio. This essay, divided into two parts, for the first time seeks to reconstruct the iter of Juvarra’s brief trip to London in rapport with Lord Burlington and the other contemporary protagonists of the architectural scene in Britain.In the first section, Juvarra’s trip is considered in relation to the reception of Italian architecture and it’s exponents in Great Britain, at a time of cultural upheaval after the publication of Vitruvius Britannicus, and after the English language translation of the Quattro Libri of Palladio, edited by the Venetian architect, Giacomo Leoni. In this context, Leoni and his Florentine collegue, Alessandro Galilleo’s attempts to appropriate their classical formation to the newly emerging British sensiblility toward the monumentalism of antique architecture, can be compared with Juvarra’s similar proposals of 1716 for the projct for the villa at Wrest Park. This project, the only one up until now corresponding to the contemporary drawings entitled “Disegni di più idee fatti per diversi Milordi inglesi”, because of its palladian leanings constitutes an essential key to understanding the passage of Juvarra through London.
2013
Prima parteIl mese di agosto del 1719, quando Filippo Juvarra sostò a Londra dopo un trionfale soggiorno in Portogallo, fu molto importante per la cultura architettonica britannica ed europea. Fu proprio allora, infatti, che Richard Boyle, conte di Burlington, pose le basi della sua fama internazionale intraprendendo il famoso viaggio nel Veneto per studiare le architetture di Andrea Palladio.Questo saggio, suddiviso in due parti, ricostruisce per la prima volta le vicende del breve soggiorno londinese di Juvarra in rapporto a Burlington e ad altri protagonisti dell’architettura britannica del tempo.Nella prima parte il soggiorno di Juvarra è considerato in rapporto alla ricezione dell’architettura italiana e dei suoi esponenti in Gran Bretagna, in un momento di svolta culturale seguente alla pubblicazione del Vitruvius Britannicus e dell’edizione inglese dei Quattro Libri di Palladio, curata dal veneziano Giacomo Leoni. In questo contesto, il tentativo di Leoni e del collega fiorentino Alessandro Galilei di adeguare la propria formazione classicista alla nuova sensibilità britannica verso la nobile semplicità degli antichi, si confronta con simili propositi professati da Juvarra nel 1716 per il progetto della villa di Wrest Park. Tale progetto – l’unico finora documentato dei coevi “Disegni di più idee fatti per diversi Milordi inglesi” – per il suo complesso rapporto con Palladio e il palladianesimo costituisce una essenziale chiave di lettura del passaggio a Londra dell’architetto messinese.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/8065
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