I risultati di attività ricognitive e sperimentali sul sistema ambientale della fiumara Calopinace a Reggio Calabria, hanno implementato la discussione sulla possibile formazione di codici d’intervento sull’esistente, nel tentativo di voler promuovere un insieme di segni progettuali sorti sulle tracce delle identità riconosciute nei luoghi di osservazione, secondo regole di rilevamento e selezione delle peculiarità dei diversi casi esaminati. La sperimentazione è caratterizzata da due classi di obiettivi riguardanti i processi di rigenerazione urbana e la riabilitazione funzionale e tecnologica di organismi edilizi. Intenzione primaria di tutto l’iter ideativo e trasformativo, è quello di porre a fondamento, il recupero di una dimensione partecipativa, tra uomo e territorio, attraverso la realizzazione di una serie di interventi che evidenziano i caratteri peculiari del luogo, le vocazioni intrinseche, favorendo così una rivitalizzazione sociale ed aggregativa che possa far percepire il “luogo fiumara”, non più come segno di rottura, ma come elemento di unione tra costruito, infrastruttura e spazi naturali. I progetti scelgono un approccio al luogo attraverso una lettura del territorio nel passaggio tra paesaggio e architettura-infrastruttura, dando vita ad uno spazio tra costruito e natura. Il criterio-guida della sperimentazione è quello di una forte integrazione con le caratteristiche ambientali complessive delle aree-studio, soprattutto nella ricerca di indicatori del processo di una perseguibile sostenibilità del costruito, reinterpretando le trasformazioni per riqualificare e restituire qualità agli spazi di interazione, anche sociale, nella conservazione dell’identità culturale e del senso di appartenenza al territorio, utilizzando una strategia fondata sull’impiego di materiali eco-compatibili.

Processi sostenibili nella riabilitazione degli spazi costruiti

Foti
2019-01-01

Abstract

I risultati di attività ricognitive e sperimentali sul sistema ambientale della fiumara Calopinace a Reggio Calabria, hanno implementato la discussione sulla possibile formazione di codici d’intervento sull’esistente, nel tentativo di voler promuovere un insieme di segni progettuali sorti sulle tracce delle identità riconosciute nei luoghi di osservazione, secondo regole di rilevamento e selezione delle peculiarità dei diversi casi esaminati. La sperimentazione è caratterizzata da due classi di obiettivi riguardanti i processi di rigenerazione urbana e la riabilitazione funzionale e tecnologica di organismi edilizi. Intenzione primaria di tutto l’iter ideativo e trasformativo, è quello di porre a fondamento, il recupero di una dimensione partecipativa, tra uomo e territorio, attraverso la realizzazione di una serie di interventi che evidenziano i caratteri peculiari del luogo, le vocazioni intrinseche, favorendo così una rivitalizzazione sociale ed aggregativa che possa far percepire il “luogo fiumara”, non più come segno di rottura, ma come elemento di unione tra costruito, infrastruttura e spazi naturali. I progetti scelgono un approccio al luogo attraverso una lettura del territorio nel passaggio tra paesaggio e architettura-infrastruttura, dando vita ad uno spazio tra costruito e natura. Il criterio-guida della sperimentazione è quello di una forte integrazione con le caratteristiche ambientali complessive delle aree-studio, soprattutto nella ricerca di indicatori del processo di una perseguibile sostenibilità del costruito, reinterpretando le trasformazioni per riqualificare e restituire qualità agli spazi di interazione, anche sociale, nella conservazione dell’identità culturale e del senso di appartenenza al territorio, utilizzando una strategia fondata sull’impiego di materiali eco-compatibili.
2019
sostenibilità, rigenerazione urbana, riabilitazione architettonica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/83288
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