​Ordinariamente si ritiene che le due forme di pericolosità, generica e qualificata, si equivalgano, posto che ad entrambe può conseguire la misura patrimoniale della confisca. In realtà tra le due forme di pericolosità intercorrono profonde differenze che non giustificano la ritenuta equivalenza. In particolare, la pericolosità qualificata, o da reato, impone un dialogo talmente fitto con il diritto penale e con il diritto processuale penale da revocare in dubbio la tradizionale esclusione delle misure di prevenzione dall’area di tutela riservata al reato.

Il confine di carta. Prevenzione e punizione nel prisma della pericolosità da reato

Vincenzo D'Ascola
2020-01-01

Abstract

​Ordinariamente si ritiene che le due forme di pericolosità, generica e qualificata, si equivalgano, posto che ad entrambe può conseguire la misura patrimoniale della confisca. In realtà tra le due forme di pericolosità intercorrono profonde differenze che non giustificano la ritenuta equivalenza. In particolare, la pericolosità qualificata, o da reato, impone un dialogo talmente fitto con il diritto penale e con il diritto processuale penale da revocare in dubbio la tradizionale esclusione delle misure di prevenzione dall’area di tutela riservata al reato.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/90269
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