Dopo una panoramica generale in cui l’A. inquadra la disciplina giuridica unionale in materia di benessere animale, ispirata alle ben note cinque libertà, egli concentra l’attenzione sulla protezione degli animali durante la caccia, e in particolare sulle norme in materia di metodi di cattura, ispirate alla realizzazione della libertà dal dolore e dalle ferite. L’A. indaga sugli interessi che stanno alla base di queste norme, ovvero le esigenze di protezione delle specie a rischio, per un verso, e la necessità di garantire il benessere animale per altro verso. In questa logica, l’A. passa in rassegna alcune pronunce giurisprudenziali più significative, come la sentenza 17 marzo 2021 della Corte di Giustizia UE sull’uso del vischio. Si tratta di una sentenza che si basa sull’art. 13 TFUE e affronta il problema delle soluzioni alternative a questo tradizionale metodo di cattura e considera in linea con il diritto europeo quelle che rispettano il principio contenuto nell’art. 13 TFUE. A livello nazionale, è oggetto di analisi un’altra importante sentenza della Cassazione penale dell’ottobre 2020 che ritiene responsabile il cacciatore che trasporta un capriolo vivo e ancora agonizzante nel bagagliaio della propria auto per non aver dato all’animale morente il “colpo di grazia” che costituisce il punto di equilibrio tra pietà e diritto. Anche in questo caso i giudici sembrano aver tenuto in considerazione il benessere animale e la necessità di garantire all’animale ferito e in punto di morte un trattamento umano risparmiandogli ogni sofferenza possibile, proprio sulla scia del disposto dell’art. 13 TFUE.

Esercizio “conformato” dell’attività venatoria: un ossimoro?

SAIJA, Roberto
2021-01-01

Abstract

Dopo una panoramica generale in cui l’A. inquadra la disciplina giuridica unionale in materia di benessere animale, ispirata alle ben note cinque libertà, egli concentra l’attenzione sulla protezione degli animali durante la caccia, e in particolare sulle norme in materia di metodi di cattura, ispirate alla realizzazione della libertà dal dolore e dalle ferite. L’A. indaga sugli interessi che stanno alla base di queste norme, ovvero le esigenze di protezione delle specie a rischio, per un verso, e la necessità di garantire il benessere animale per altro verso. In questa logica, l’A. passa in rassegna alcune pronunce giurisprudenziali più significative, come la sentenza 17 marzo 2021 della Corte di Giustizia UE sull’uso del vischio. Si tratta di una sentenza che si basa sull’art. 13 TFUE e affronta il problema delle soluzioni alternative a questo tradizionale metodo di cattura e considera in linea con il diritto europeo quelle che rispettano il principio contenuto nell’art. 13 TFUE. A livello nazionale, è oggetto di analisi un’altra importante sentenza della Cassazione penale dell’ottobre 2020 che ritiene responsabile il cacciatore che trasporta un capriolo vivo e ancora agonizzante nel bagagliaio della propria auto per non aver dato all’animale morente il “colpo di grazia” che costituisce il punto di equilibrio tra pietà e diritto. Anche in questo caso i giudici sembrano aver tenuto in considerazione il benessere animale e la necessità di garantire all’animale ferito e in punto di morte un trattamento umano risparmiandogli ogni sofferenza possibile, proprio sulla scia del disposto dell’art. 13 TFUE.
2021
After a general overview in which the A. frames the Union legal discipline on animal welfare, inspired by the well-known five freedoms, he focuses attention on the protection of animals during hunting, and in particular on the rules on trapping methods, inspired by the realization of freedom from pain and from wounds. The Author investigates the interests underlying these rules, namely the protection needs of endangered species, on the one hand, and the need to guarantee animal welfare on the other. The A. reviews some of the most significant jurisprudential rulings, such as the ruling of 17 March 2021 by the EU Court of Justice on the use of mistletoe. This is a ruling based on art. 13 TFEU and addresses the problem of alternative solutions to this traditional method of capture and considers in line with European law those that respect the principle contained in art. 13 TFEU. At national level, the paper considers another important sentence of the Italian Supreme Court (Corte di Cassazione), Criminal Section, of October 2020, which declared guilty the hunter who carries a live and still dying roe deer in the trunk of his car for not having given the dying animal the "coup de grace” which constitutes the point of balance between piety and law. Also in this case, the judges seem to have taken into consideration animal welfare and the need to ensure humane treatment for the injured and dying animal, sparing it all possible suffering, precisely in the wake of the provisions of art. 13 TFEU.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/122658
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